«Con Maria Rita Saulle scompare un’insigne giurista e studiosa che al rigore intellettuale e morale, ha saputo accompagnare in ogni momento la sobrietà dei comportamenti, facendosi autorevole interprete delle più attuali e complesse questioni della giustizia e offrendo contributi eminenti alla promozione della tutela della dignità delle persone e dei lori diritti fondamentali».
Sono parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con le quali concorda pienamente Pietro Barbieri, presidente della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap alla quale Maria Rita Saulle, giudice di Corte Costituzionale scomparsa dopo una lunga malattia, era particolarmente cara, per la sua attenta e qualificata sensibilità ai diritti umani dei cosiddetti “soggetti più deboli”, dai bambini alle vittime delle violenze in famiglia, dai profughi ai rifugiati, fino alle persone con disabilità. Saulle, infatti, aveva contribuito tra l’altro anche alla stesura della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, atto che aveva voluto riprendere anche in una delle ultime Sentenze della Corte di cui era stata relatrice.
«Perdiamo oggi un riferimento umano, morale e intellettuale – ha dichiarato Barbieri – che è stato davvero importante nel cammino per il riconoscimento e la tutela dei diritti umani delle persone con disabilità».
Docente di Diritto Internazionale, Maria Rita Saulle era stata nominata giudice della Corte Costituzionale il 4 novembre 2005, dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, seconda giudice donna, dopo Fernanda Contri, nella storia di tale organo.
Il nostro sito aveva avuto l’onore di ospitarne la firma, nell’estate del 2007, quando si era soffermata proprio sulle importanti valenze della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ancora in attesa di essere ratificata dall’Italia, ciò che sarebbe avvenuto all’inizio del 2009 (se ne legga cliccando qui). (S.B.)
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