Per le persone con disabilità e per le loro famiglie il taglio previsto dalla recentissima “Manovra” si spoglia di ogni significato allusivo e sfumato: tagliare (e spaventosamente tanto) i fondi destinati all’assistenza, alla non-autosufficienza, alle pensioni di invalidità, agli assegni di accompagnamento, significa semplicemente tagliar loro la gola.
Per questo, sullo spunto dei flash mob* molto usati dai giovani e chiamandoci “Handygnados”, abbiamo deciso di attuare sabato 29 ottobre a Bologna una cosa simile, con persone disabili, loro familiari, educatori, insegnanti di sostegno, rappresentanti di associazioni, amici comuni e altri ancora.
Alle 16, quindi, ci troveremo in Piazza Nettuno, ci immobilizzeremo per quattro minuti, accasciandoci a terra – chi può, naturalmente, perché chi è in carrozzina non può fare da solo nemmeno quello… – e mostreremo i nostri cartelli.
Si tratterà di una protesta non violenta contro gli ingenti e ingiustificati tagli previsti dalla Manovra Finanziaria nel settore riguardante i disabili e tutto il personale che lavora attorno al loro mondo, come gli insegnanti di sostegno, gli assistenti domiciliari, gli operatori delle case famiglie o dei centri diurni e residenziali, spesso gli unici luoghi, questi ultimi, dove le persone con disabilità trovano accoglienza, calore e dove hanno la possibilità di condurre una vita degna.
La protesta sarà rivolta anche contro le ingiuste richieste di contributi per i servizi, da parte degli Enti Locali, nella fattispecie in Emilia Romagna.
In sostanza, quello che si vuole inscenare durante il flash mob sedendosi o sdraiandosi a terra è un simbolico “olocausto dei disabili” i quali, privati della dignità e della possibilità di condurre una vita normale e assistita, non possono fare altro che “morire”.
Dopo la caduta a terra dei partecipanti alla manifestazione, comparirà lo striscione con il testo Tagli sui soggetti improduttivi: il nuovo massacro dei disabili.
Né sarà questa l’ultima iniziativa del genere, in quanto abbiamo intenzione di continuare la protesta mettendone in moto altre, sempre all’insegna della non violenza, per sensibilizzare e informare sulla grave situazione delle persone con disabilità in Italia e per ribellarci a questa ennesima ingiustizia ai danni dei più deboli.
*Portavoce del Comitato Promotore della manifestazione di Bologna del 29 ottobre, rappresentante dell’ORSA (Organizzazione Sindrome di Angelman).
**Con flash mob (dall’inglese flash, “lampo”, “breve esperienza” e mob, “moltitudine”), si indica un gruppo di persone che si riuniscono all’improvviso in uno spazio pubblico a un’ora precisa – dopo essersi autoconvocate via internet – e mettono in pratica un’azione insolita e plateale, generalmente per un breve periodo di tempo, per poi successivamente disperdersi.
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