La disabilità, il successo e una cultura da cambiare

«La testimonianza delle persone incontrate ha dimostrato che la menomazione del corpo non lo annulla, ma bensì può mettere la persone di fronte a un nuovo cammino di scoperta. E un altro aspetto molto importante è emerso, vale a dire il fatto di porre attenzione al cambiamento di mentalità, che porta poi anche a una modifica delle azioni quotidiane e anche politiche». Così i responsabili dell'Associazione di Promozione Sociale Il Portico di Dolo (Venezia), alla vigilia dell'ultimo appuntamento del 25 novembre, inserito nel Progetto "A pari merito. Disabilità e successo, un binomio possibile!", iniziativa articolata su quattro eventi successivi, allo scopo di mettere a confronto persone con disabilità e alcuni responsabili istituzionali del territorio

Il maestro e pluricampione mondiale di sci nautico Gianfranco «Jeff» Onorato, protagonista dell'incontro del 25 novembre a Dolo (Venezia)È previsto per venerdì 25 novembre l’ultimo appuntamento del Progetto A pari merito. Disabilità e successo, un binomio possibile!, voluto dall’Associazione di Promozione Sociale Il Portico di Dolo (Venezia), finanziato dal Ministero per le Pari Opportunità e articolato su quattro eventi successivi, allo scopo di mettere a confronto persone con disabilità e alcuni responsabili istituzionali del territorio (se ne legga già nel nostro sito cliccando qui e qui).
«Questa iniziativa – avevano spiegato i promotori in fase di presentazione – è costruita attorno a interviste a persone che raccontano la loro strada verso il successo, nonostante gli impedimenti della disabilità e gli ostacoli che la società non ha ancora saputo eliminare. Il messaggio è sostanzialmente quello secondo cui ogni persona, indipendentemente dal sesso, dall’origine etnica, dalla religione, dalle sue convinzioni o dalla sua disabilità, ha diritto alla parità di trattamento. Vogliamo dunque dare visibilità, stimolare la riflessione, la partecipazione e la promozione di una nuova cultura allargata delle pari opportunità, attorno a temi sociali e storie di vita, che offrano elementi concreti per far crescere e condividere idee e politiche rispettose dei diritti delle persone e che sviluppino, a livello territoriale, un senso condiviso e più aperto di appartenenza alla comunità locale».

A pari merito ha preso il via con successo nel mese di luglio, con l’intervista di Claudio Imprudente, giornalista, scrittore e presidente del Centro Documentazione Handicap (CDH) di Bologna a Fabio Livieri, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Azienda ULSS 13 di Dolo-Mirano (Regione Veneto) – serata arricchita dalla testimonianza di Marilena Rubaltelli, autrice del libro Non posso stare ferma (Padova, Edizioni Messaggero, 2007) – ed è proseguito in settembre con Juri Roverato, danzatore e insegnante di danceability, persona affetta da una grave forma di tetraparesi spastica, oltreché con Vittorio Menditto, giovane pittore con disabilità di Concordia Sagittaria (Venezia).
Nel mese di ottobre, infine, è stata la volta di Angelo Fiocco, direttore dell’IRIFOR (Istituto per la Formazione e la Riabilitazione delle Persone Non Vedenti e Ipovedenti), di Sara Cattaneo, presidente del Club dell’Amicizia dell’Associazione Down di Vicenza A.GEN.DO ONLUS e del Collettivo Teatrale Sottoportico.
Come detto, il quarto e ultimo appuntamento sarà venerdì 25 novembre (ore 21, presso la sede del Portico in Via Brentabassa, 49 a Dolo) e vedrà l’intervista del maestro e pluricampione mondiale di sci nautico Gianfranco “Jeff” Onorato – persona che in seguito a un incidente ha riportato gravi lesioni agli arti – da parte di Pietro Martire, presidente del locale Circolo Oltre il Muro.

«In questi primi tre incontri – racconta Laura Florian del Portico – è emerso chiaramente che il problema delle pari opportunità non si può limitare a una questione di genere. La disabilità di per se stessa non è un limite invalicabile e una menomazione non necessariamente esclude le persone dall’avere pari opportunità. Semmai la mancanza di pari opportunità è attribuibile ad altri fattori. Non dipende nemmeno dal tipo di menomazione, perché la disabilità si può superare non solo attivando funzioni vicarianti, ma vincendola là dove ha colpito maggiormente. Ad esempio, anche un corpo ferito dalla tetraplegia può esprimersi in un modo superlativo con la danza, cioè proprio nella forma artistica ed espressiva che apparentemente sembrerebbe logico escludere per prima».
«La testimonianza delle persone incontrate – conclude – ha dimostrato che la menomazione del corpo non lo annulla, ma bensì può mettere la persone di fronte a un nuovo cammino di scoperta. E un altro aspetto molto importante è emerso, vale a dire il fatto di porre attenzione al cambiamento di mentalità, che porta poi anche a una modifica delle azioni quotidiane e anche politiche».

Sempre utile e interessante, infine, la proposta dell’Associazione organizzatrice di trasmettere in diretta radio-web tutti gli incontri, nel sito internet del progetto (cliccare qui). Per quanto riguarda invece gli eventi di luglio, settembre e ottobre, è già possibile visionarne i filmati integrali delle serate cliccando qui. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Associazione di Promozione Sociale Il Portico di Dolo (Venezia), tel. 041 412338, associazione@il-portico.it.
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