Come già abbiamo fatto nelle scorse settimane (se ne legga ad esempio cliccando qui), continuiamo a dare spazio a persone con disabilità che si candideranno alla prossima tornata elettorale amministrativa del 6 e 7 maggio. In questo caso, poi, si tratta di una “firma” già nota ai nostri Lettori, come quella di Giovanni Padovani, già protagonista di uno stage al Parlamento Europeo (se ne legga nel nostro sito un’ampia intervista, realizzata a suo tempo, cliccando qui), esperienza che ha successivamente avuto ulteriori sviluppi, fino a pochi mesi fa.
Padovani – che è anche membro del Comitato Giovani dell’EDF (European Disability Forum) – si candiderà dunque a Verona, assecondando una passione coltivata sin dall’infanzia, all’insegna di un impegno civico e sociale intrapreso già da alcuni anni. E ha deciso di farlo partendo dal livello più basso degli organi rappresentativi, quelle Circoscrizioni che ritiene come «il punto più vicino di contatto tra le Istituzioni e il Cittadino».
«Sono tornato da sei mesi in Italia anche per seguire questo sogno – ci spiega – e non ho avuto alcuna esitazione ad accettare la candidatura, seppure nel momento forse più difficile della politica italiana, rischiando anche di essere preso a male parole, ma sicuro e conscio della mia pura e disinteressata passione».
Secondo Padovani, tra l’altro, «Verona, come già era accaduto nel 2007, si trova a essere un laboratorio di nuove alchimie politiche, un banco di prova cui le segreterie delle forze politiche nazionali guardano con grande interesse, un punto di partenza per nuove alleanze e prospettive di nuovi contenitori politici e culturali».
Nella sua lettera di presentazione inviata a numerosi concittadini, Padovani – che ha anche allestito uno specifico sito internet – ha scritto tra l’altro: «Sono una persona disabile. Ho trasformato un evento negativo della mia vita in una sfida, una risorsa e un motivo in più per l’impegno civico e sociale. Mi candido per pura e genuina passione, per una carica politica che non prevede remunerazione. Voglio impegnarmi affinché Verona ascolti la voce di tutti, perché sia una città attiva, accessibile, giovane ed europea, più aperta e più solidale, vicina ai più deboli per renderli più forti».
«Le questioni della partecipazione, dell’inclusione e dell’accessibilità per le persone con disabilità – sottolinea infine il giovane candidato – saranno naturalmente al centro, se eletto, della mia attività politica. La partecipazione alla vita pubblica e politica delle persone disabili è infatti troppo bassa e credo che una maggiore diversità dei punti di vista che sottendono alle decisioni politiche garantirebbe una maggiore legittimazione delle decisioni stesse, anche in virtù dell’articolo 29 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità [Il titolo dell’articolo 29 della Convenzione ONU è “Partecipazione alla vita politica e pubblica”, N.d.R.]». (S.B.)
Articoli Correlati
- Un passo avanti, due passi indietro? Profonda delusione era stata espressa dal presidente dell'EDF (European Disability Forum), Yannis Vardakastanis, al momento dell'adozione da parte della Commissione Europea di una bozza di direttiva sulla non discriminazione per…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Disabilità e diritto allo studio: quanti ostacoli sulla strada di Gaia Padovani! La storia di Gaia Padovani, prima studentessa cieca in Italia a laurearsi in Medicina, evidenzia le difficoltà con cui possono scontrarsi le persone con disabilità nell’accedere al diritto allo studio.…