Ne aveva scritto così, Franco Bomprezzi, su queste stesse pagine: «Il 12 maggio prossimo a Roma la galassia dei movimenti nati attorno alla protesta consapevole e civile dei genitori di persone con disabilità si tradurrà in un’iniziativa che si annuncia ricca di momenti pubblici, destinati a provocare un forte coinvolgimento, anche emotivo. Lo scopo dichiarato è quello di smuovere la classe politica, che sembra incapace di fornire risposte decenti e corrette a richieste precise e motivate di intervento strutturale, sulla non autosufficienza, sull’interruzione dell’attività lavorativa, sull’assistenza domiciliare, sui servizi residenziali, sul cosiddetto “dopo di noi”» (il testo integrale di Bomprezzi è disponibile cliccando qui).
Loro si presentano semplicemente così: «Le manifestazioni formali non servono più a nulla? Tamburi e fischietti restano inascoltati? Non facciamo altro che dire che la disabilità soffre distorsioni culturali? Bene, proviamo a cambiare le cose… Il 12 maggio ci incontreremo a Roma, per dimostrare senza falsi pietismi o – peggio – indifferenza, che la disabilità non è un mondo a parte, ma una parte del mondo!».
E si chiamerà proprio così (Non siamo un mondo a parte, ma una parte del mondo) l’iniziativa promossa per sabato 12 maggio a Roma, dal Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, voluta in particolare per spiegare che «la disabilità potrebbe coinvolgere chiunque, in qualsiasi momento», e che «dare importanti risposte politiche e sociali è un dovere e un investimento per tutti».
Mentre dunque alle Terme di Caracalla (Via Antonina), verrà aperto alle 9 (e fino alle 19) un villaggio sit-in appositamente allestito anche con la disponibilità di spazi gratuiti per le Associazioni, un’ora dopo – dal Colosseo, nei pressi dell’Arco Costantino – partirà per un chilometro un corteo denominato significativamente Olimpiadi dei Diritti, cui parteciperanno associazioni, cooperative, centri diurni, famiglie e operatori del comparto, con alcuni “tedofori” molto speciali, che porteranno a Caracalla una torcia per accendervi il “braciere olimpico dei Diritti”.
Tra le varie iniziative previste durante la giornata, vi saranno poi una Master Lesson di MusicArTerapia, curata da Stefania Guerra Lisi dell’Università di Roma Tor Vergata, sulla metodologia della Globalità dei Linguaggi per l’Integrazione; una Mostra di Art Ri-Bel del Laboratorio Integrato; la consegna di attestati agli studenti e alle scuole partecipanti; la presentazione di libri sulla disabilità alla presenza degli autori (moderatrice la giornalista Mariangela Di Nicoli, con: Noi e i nostri figli, dalla nascita all’amore di Autori Vari, Il cubo di marzapane, quando si può sfidare l’autismo di Christina Caflisch, E se mio figlio… di Bruno di Bari, Mai un colore solo di Rosanna Di Nicoli); un’esibizione di yoga con sedute specifiche per bambini con bisogni speciali, a cura di Ylenia Malti e anche momenti di musica e spettacolo dal vivo (con Flavia Celano, Carlo Paolacci e Massimo Sforna).
All’interno del villaggio vi saranno poi un’area bimbi con face-painting, scultori di palloncini, clown, giocolieri, un’area consulenze, con assistenza gratuita legale e architettonica sui temi della disabilità e dell’accessibilità e un’area ristoro gratuita, con prodotti offerti dagli sponsor della manifestazione e dai familiari iscritti al Coordinamento.
La parte conclusiva della giornata prevede infine la consegna del Diploma di Ambasciatore dei Diritti ai bambini presenti, una coreografia di chiusura con lancio simultaneo di palloncini da parte dei bambini stessi e ultima, ma non certo ultima, un’assemblea pubblica della Commissione Persone Speciali degli “Indignati” di Roma e Perugia, sul tema Chi siamo e cosa possiamo fare. (S.B.)