Il Regolamento che prevede l’attuazione delle disposizioni previste dalla Legge 4/2004, (detta anche “Legge Stanca” dal nome del firmatario Lucio Stanca), volte a favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici, ha ricevuto il sì definitivo dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi.
Si tratta di un documento complesso e articolato, che fa proprie le linee guida dell’Unione Europea e le normative internazionali e alla cui stesura hanno contribuito anche alcune associazioni che rappresentano le persone con disabilità, altre competenti in materia di accessibilità e altre ancora che agiscono in ambito di software e hardware.
Secondo quanto previsto dal Regolamento, le Amministrazioni Pubbliche saranno obbligate, entro 12 mesi, ad adeguare alle nuove norme sull’accessibilità i contratti di realizzazione e modifica dei propri siti Internet.
Ma anche i privati sono interessati dal provvedimento, a seguito di un’attenta verifica tecnica dell’accessibilità dei siti da parte del CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione). Ad essi, infatti, il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie rilascerà una certificazione a dimostrazione della conformità dei siti ai requisiti previsti dalla legge.
L’utente che accederà ad un sito potrà personalmente verificare questo aspetto grazie ad un logo che solo chi offrirà un servizio a norma potrà esibire.
«Il Governo – ha dichiarato il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca – ha posto un nuovo tassello al processo di abbattimento delle barriere digitali, evitando che le nuove tecnologie informatiche determinino forme di emarginazione forse ancora più pericolose di quelle tradizionali, mentre punta a promuoverne l’uso come fattore abilitante e di superamento delle disabilità e delle esclusioni, oltre che di miglioramento della qualità della vita. Il Regolamento varato oggi costituisce una tappa fondamentale nel percorso virtuoso intrapreso con l’approvazione della specifica legge, nel dicembre 2003, alla fine dell’Anno Europeo delle Persone Disabili, che si concluderà con la prossima emanazione delle “Linee guida” con i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità, in corso di predisposizione».
Ci si augura a questo punto che tanto entusiasmo e convinzione portino a controlli reali e severi e a contromisure efficaci nel caso in cui il Regolamento non venga rispettato. Già adesso, infatti, si registrano appelli sostenuti da varie associazioni di persone disabili che denunciano la mancata osservanza della Legge 4/2004, e in particolare dell’articolo 5 (strumenti e software didattico accessibili).
E del resto numerosi sono i precedenti di leggi di vario tipo, che tutelano i diritti dei disabili, ignorate sia da parte degli enti privati che di quelli pubblici, senza per altro comportare gravi conseguenze per questi ultimi o determinare efficaci interventi da parte del Governo.
(C.N.)
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