Questo è un «risultato storico», per le persone con epilessia

Dopo anni di battaglie giuridiche, infatti, condotte in prima persona dall'AICE (Associazione Italiana Contro l'Epilessia), un recente Decreto Ministeriale recepisce finalmente la Direttiva Europea n. 112/09 sulla patente di guida, riconoscendo anche per l'epilessia la "guarigione clinica", prima negata a vita e con l'obbligo di revisione della patente ogni due anni, ciò che riguarda circa il 5% delle oltre 300.000 persone affette da una delle tante forme di questa patologia. Continua ora l'impegno sul fronte delle misure inclusive necessarie per i casi di farmacoresistenza alla malattia

Il presidente dell'AICE Giovanni Battista PesceÈ con giusto orgoglio che l’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia) parla di «vittoria storica» in riferimento al Decreto firmato il 30 novembre scorso dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 27 dicembre (lo si veda cliccando qui) e che entrerà in vigore l’11 gennaio, con il quale si recepisce finalmente la Direttiva Europea n. 112/09 sulla patente di guida, riguardante persone con disabilità visiva, diabete mellito ed epilessia.
Tale risultato, infatti, è il frutto anche delle battaglie di dodici anni sostenute in prima persona dall’AICE – come abbiamo più volte riferito nel nostro sito (se ne legga ad esempio cliccando qui) – con ricorsi ordinari e giudiziari contro la rigida applicazione dell’articolo 320 (allegato II) del DPR 495/92, regolamento attuativo del Codice della Strada.
«Finalmente – commenta il presidente dell’AICE Giovanni Battista Pesce – viene riconosciuta anche per l’epilessia la “guarigione clinica” – ciò che riguarda circa il 5% delle oltre 300.000 persone affette da una delle tante forme di questa patologia – prima negata a vita e con l’obbligo di revisione della patente ogni due anni. Oltre a ciò vengono previsti migliori criteri e tempi di accertamento, come pure di validità del titolo di guida: ad esempio per la patente A e B, in controllo terapeutico, si dimezza l’attuale attesa di due anni senza crisi, come pure è prevista, tra l’altro, l’idoneità per quelle forme di epilessia che non compromettono lo stato di conoscenza e/o la capacità d’azione o che si manifestano solo durante il sonno».

Un riconoscimento giuridico di guarigione, quindi – certificato dopo dieci anni di assenza di crisi in assenza di terapia – che oltre a restituire dignità alle persone guarite, lo fa anche con tutti quei medici che prima certificavano inutilmente tale stato di cose. «Importante – conclude Pesce – è stata la positiva collaborazione avuta con il Ministero della Salute e con quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, che restiuisce piena cittadinanza alle migliaia di nostri concittadini affetti da una delle oltre quaranta forme di epilessia».
Da segnalare che l’AICE ha anche pubblicato, nel proprio sito, un primo strumento informativo e operativo, intitolato Epilessia e mobilità: patente (disponibile cliccando qui), ove vengono illustrate le varie opportunità contenute nel nuovo Decreto, evidenziando anche una serie di riflessioni sulla comparazione tra il Decreto stesso e l’originaria Direttiva Europea n. 112/09.

Continua ora la battaglia dell’Associazione su un altro fronte già ben noto, ovvero quello riguardante le misure inclusive per i casi di farmacoresistenza alla malattia – circa il 30% – rispetto al quale da tempo è stata depositata una Proposta di Legge bipartisan (la n. 2060/09), sottoscritta dalla deputata Barbara Saltamartini e sostenuta da numerosi altri parlamentari di tutto l’arco costituzionale. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: tel. 392 8492058, assaice@iperbole.bologna.it.
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