Avevamo raccontato nei giorni scorsi – grazie a un ampio approfondimento curato da Carlo Giacobini (lo si legga cliccando qui, con il titolo I ritardi dell’INPS e la pazienza sempre più scarsa dei Cittadini) – che ottenere una certificazione di invalidità, in tempi ragionevoli e senza disagi, è diventato un vero e proprio miraggio.
Dal primo gennaio del 2010, infatti, era stato salutato come “una nuova era” il fatto che tutte le procedure, informatizzate, viaggiassero telematicamente sui sistemi dell’INPS. Tutto ciò, si era detto, avrebbe eliminato il pregresso, velocizzato i tempi, reso più trasparenti le procedure.
E invece, come abbiamo ben spiegato nei giorni scorsi, a oltre un anno dall’avvio di quella “nuova era”, non c’è giorno in cui i Cittadini non segnalino inspiegabili ritardi, che i patronati sindacali non accusino difficoltà ingestibili nelle nuove procedure, che le Aziende USL non riescano ad accedere ai nuovi sistemi.
«Queste lacune – viene scritto in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – sono piuttosto gravi perché le persone con disabilità, senza quei certificati che ne attestino in modo formale lo status, non possono accedere a nessun beneficio economico, a nessun servizio, a nessuna prestazione strettamente necessaria per le loro condizioni. Non solo: le precedenti certificazioni, se rivedibili, non hanno alcun valore fintantoché l’intero procedimento di verifica non sia stato completato».
Restano per altro molti gli aspetti oscuri di questa vicenda, di fronte a un INPS che ha ribadito più volte il proprio ruolo innovatore e di riforma, negando le grandi difficoltà che il sistema dimostra quotidianamente. Difficoltà che ad esempio non è dato sapere se dipendano dal fatto che, contemporaneamente, sempre l’INPS ha effettuato – come noto – anche 300.000 controlli, tra 2009 e 2010, per scovare i cosiddetti “falsi invalidi” e che ne dovrà smaltire altri 500.000 entro la fine dell’anno prossimo.
Nel tentativo, dunque, di fare chiarezza, evitando mistificazioni, proprio la FISH ha elaborato in questi giorni una stringente Interrogazione – di cui proponiamo qui di seguito il testo integrale – messa a disposizione dei «Parlamentari più sensibili e più interessati a conoscere l’effettiva qualità dei servizi resi ai Cittadini e la finalizzazione dei soldi pubblici». (S.B.)
Premesso che il Parlamento con la Legge 3 agosto 2009, n. 102, all’articolo 20, ha ridefinito i percorsi relativi all’accertamento e al riconoscimento delle minorazioni civili, prevedendo:
a) che a decorrere dal 1° gennaio 2010 ai fini degli accertamenti sanitari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità le Commissioni mediche delle Aziende Sanitarie Locali sono integrate da un medico dell’INPS quale componente effettivo;
b) che in ogni caso l’accertamento definitivo è effettuato dall’INPS;
c) che a decorrere dal 1° gennaio 2010 le domande volte ad ottenere i benefici in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, complete della certificazione medica attestante la natura delle infermità invalidanti, sono presentate all’INPS, secondo modalità stabilite dall’ente medesimo. L’Istituto trasmette, in tempo reale e in via telematica, le domande alle Aziende Sanitarie Locali.
Premesso che l’INPS con Determinazione del Commissario Straordinario del 20 ottobre 2009, n. 189 e Circolare INPS 28 dicembre 2009, n. 131 ha fissato le linee guida e le modalità operative dei procedimenti precisando in particolare:
a) che la presenza del medico INPS in Commissione di accertamento ASL consente, nel caso di unanimità di giudizio, un iter accelerato di convalida dei verbali di invalidità, handicap (Legge 104/1992) e disabilità (Legge 68/1999), a vantaggio del Cittadino;
b) che tutti i passaggi dei procedimenti sono gestiti con uno specifico software INPS per via telematica al fine di garantire celerità e trasparenza degli atti;
c) che i tempi massimi fra la domanda e la concessione delle eventuali provvidenze possono essere contenuti entro i 120 giorni;
d) che i tempi – di norma – per le convocazioni a visita ordinaria devono essere contenuti in 30 giorni (15 per i malati oncologici).
Considerato che dai Cittadini con disabilità, dalle loro famiglie, dalle organizzazioni che li rappresentano e dai patronati sindacali giungono numerose e diffuse segnalazioni di ritardi pari o superiori alla precedente gestione che in alcuni casi giungono ad un anno di attesa;
Considerato che da numerose ASL e patronati sindacali giungono segnalazioni di difficoltoso funzionamento del software gestito dall’INPS, tale da comportare la trasmissione degli atti su supporto cartaceo;
Considerato che l’INPS ha affidato a fine 2010 a Postel l’incarico dell’inserimento di dati relativi ai procedimenti in parola;
Rilevato che, secondo l’ordinamento vigente, le persone con disabilità, per accedere a qualsiasi agevolazione, prestazione, servizio a loro destinato devono essere in possesso di un verbale che ne certifichi lo status, e che tale verbale decade nella data in cui è prevista una eventuale rivedibilità anche nelle more della revisione;
Si chiede di sapere
1. In quale misura è stata garantita la presenza del medico INPS all’interno delle Commissioni al fine di conformarne la composizione al dettato normativo.
2. In quanti casi e con che indicazioni si è applicata l’ipotesi di “validazione” accelerata sugli atti in caso di approvazione all’unanimità dei verbali di accertamento.
3. In quale misura, a distanza di un anno, siano state informatizzate le pratiche relative all’invalidità civile di nuova presentazione.
4. Dopo l’entrata a regime delle nuove procedure quali sono i tempi medi di attesa per le diverse fasi (convocazione, conferma, concessione, erogazione) dei procedimenti; con quali differenze territoriali e con quali differenze rispetto agli anni precedenti.
5. Se tali ritardi nell’ordinaria amministrazione siano imputabili alla contestuale conduzione dei piani straordinari di verifica sulle invalidità civile (200mila controlli nel 2010, 100mila controlli nel 2009).
6. Quanti ricorsi giurisdizionali risultano pendenti al 31 dicembre 2010 in materia di minorazioni civili e quale sia la soccombenza;
7. Quante domande di accertamento vi sono state nel 2009 e nel 2010 e quale il trend rispetto agli anni precedenti;
8. Quali siano i contenuti e quali le motivazioni del coinvolgimento di Postel da parte di INPS nella gestione delle nuove procedure.