Umbria: cento progetti personalizzati e partecipati di vita indipendente

Approvato dalla Regione Umbria e frutto di un serrato lavoro di interlocuzione avviato nel 2020, con l’adesione formale della Regione stessa al progetto “Welfare 4.0”, promosso dalla Federazione FISH, insieme a LEDHA e UILDM, il PRINA (Programma Regionale di Intervento per la Non Autosufficienza) porterà alla creazione di cento progetti personalizzati e partecipati di vita indipendente delle persone con disabilità, segnando un passaggio fondamentale verso un sistema di supporto basato sul riconoscimento dei diritti e non solo sull’efficienza delle prestazioni

Giovane con disabilità in carrozzina, sul tetto di un palazzo, con le braccia aperte«Nella nostra Regione la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), ossia le Federazioni maggiormente rappresentative dei diritti delle persone con disabilità, hanno lungamente promosso la transizione da un welfare basato sulla protezione a uno che si fonda sui diritti. Questo passaggio potrà concretizzarsi ora attraverso l’approvazione di questo Programma Regionale, che ha avuto un forte impulso grazie all’adesione, nel 2020, al progetto Welfare 4.0»: così Andrea Tonucci, componente del Direttivo della FISH Umbria, commenta l’approvazione del PRINA, acronimo che sta per “Programma Regionale di Intervento per la Non Autosufficienza”, prezioso frutto di un serrato lavoro di interlocuzione avviato nel 2020, con l’adesione formale della Regione Umbria (Delibera di Giunta n. 757/20) al progetto Welfare 4.0 – Per una definizione di un welfare comunitario di inclusione (se ne legga la nostra presentazione), finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e che ha visto la FISH Nazionale quale capofila, insieme ai partner UILDM Nazionale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), aderente alla stessa FISH, e alla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che della FISH è la componente lombarda, avvalendosi della collaborazione esterna di varie Università, Enti Locali e organizzazioni del Terzo Settore.

«Il Programma PRINA – spiega Tonucci – mira a garantire un sistema di supporto basato appunto sul riconoscimento dei diritti e non solo sull’efficienza delle prestazioni. Questo cambiamento si attuerà tramite accordi tra Aziende Sanitarie e Ambiti Sociali, con la partecipazione attiva delle Federazioni FISH e FAND, portando alla creazione di cento progetti personalizzati e partecipati di vita indipendente delle persone con disabilità. La piena partecipazione delle persone e delle famiglie nella definizione degli obiettivi e degli interventi sarà inoltre facilitata dall’Agenzia Umbra per la Vita Indipendente, che utilizzerà l’esperienza delle Associazioni e delle persone con disabilità per garantire un welfare basato, come detto, sui diritti e su una piena e consapevole libertà di scelta delle persone stesse. In tal senso, come FISH Umbria e insieme alla FAND Umbria invitiamo le persone e le famiglie a candidarsi per i propri progetti personalizzati, auspicando che questo diventi un diritto per tutti i cittadini della nostra Regione».

«Questa è un’iniziativa ambiziosa – sottolineano dalla FISH Nazionale – che mira a promuovere concretamente la vita indipendente per le persone con disabilità, offrendo loro l’opportunità di una vita autonoma e di una partecipazione attiva alla società. Tenendo poi conto che il documento approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale dell’Umbria fa espressamente riferimento ad un budget per il progetto di vita personalizzato, va detto che i progetti che si andranno a creare includeranno una vasta gamma di servizi e supporti, tra cui l’accesso a case e appartamenti accessibili, servizi di assistenza personale, percorsi di formazione e l’inclusione nel mondo del lavoro. L’obiettivo, in sostanza, è garantire a ciascuna persona con disabilità la possibilità di prendere decisioni autonome sulla propria vita e di vivere in modo indipendente, rispettando le proprie scelte e preferenze, come sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».

«Il progetto Welfare 4.0 – dichiara dal canto suo Giuseppa Adamo, responsabile della progettazione per la FISH – è stato fondamentale per il successo di questa iniziativa, portando competenza, passione e dedizione alla causa dell’inclusione delle persone con disabilità. Questo partenariato esemplare dimostra come la cooperazione tra organizzazioni, enti pubblici e la società civile possa portare a risultati significativi nell’àmbito del benessere e dell’uguaglianza».

«Siamo felici – conclude Vincenzo Falabella, presidente della FISH – che il nostro apporto, e quello delle organizzazioni partner, sia stato di aiuto al raggiungimento di questo obiettivo intermedio. Ora tocca lavorare per realizzare questo progetti di vita per cento cittadini/cittadine umbri e lavorare alla costituzione di Agenzie Territoriali per la Vita Indipendente. Si tratta certamente di un passaggio importante verso una società più inclusiva, che riconosce il valore e la dignità di ogni individuo, indipendentemente dalla condizione di disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Ciro Oliviero).

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