Quello sterminio di persone con disabilità è un monito per i tempi presenti

«Il 27 Gennaio è per la nostra Federazione una ricorrenza estremamente importante, per ricordare anche lo sterminio di centinaia di migliaia di persone con disabilità durante il regime nazista e la seconda guerra mondiale. Ed è anche un monito per i tempi presenti, dove continuiamo purtroppo a registrare situazioni di discriminazione o parole d’odio nei confronti delle persone con disabilità, senza contare gli stigmi e i pregiudizi ancora presenti»: lo dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, alla vigilia del Giorno della Memoria del 27 Gennaio
Ragazzi con disabilità vittime del famigerato programma nazista "Aktion T4"
Ragazzi con disabilità vittime del famigerato programma nazista “Aktion T4”

«Il 27 Gennaio è per la nostra Federazione una ricorrenza estremamente importante, per ricordare anche lo sterminio di centinaia di migliaia di persone con disabilità durante il regime nazista e la seconda guerra mondiale. Ed è anche un monito per i tempi presenti, dove continuiamo purtroppo a registrare situazioni di discriminazione o parole d’odio nei confronti delle persone con disabilità, senza contare gli stigmi e i pregiudizi ancora presenti»: lo dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), alla vigilia del Giorno della Memoria del 27 Gennaio, ricorrenza internazionale celebrata come giornata per commemorare le vittime della Shoah, designata tale il 1° novembre 2015 dalla Risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Quello dello sterminio di tantissime persone con disabilità ad opera del regime nazista tramite il programma Aktion T4, sorta di tragica “prova generale” dell’Olocausto, è un tema di cui il nostro giornale si occupa per altro da molti anni e non solo in occasione del Giorno della Memoria (nella nota in calce si veda il link a cui trovare l’elenco dei nostri numerosi contributi). «È stato un orrore – commenta Falabella – di cui si è incominciato a parlare apertamente solo qualche decennio fa e del quale sempre più si deve parlare, anche a livello di studi accademici».

«La nostra Federazione – conclude il Presidente della FISH – è quotidianamente impegnata per un presente e un futuro fatti di inclusione, pari opportunità e rispetto dell’altro, ricordando sempre che l’odio e il razzismo nei confronti delle persone con disabilità, e nei confronti di chiunque sia ritenuto diverso, sono ancora oggi attuali e sin troppo presenti nella nostra società. Per questo riteniamo importante che la nostra opera di sensibilizzazione, che ha quale “stella polare” la nuova cultura sulla disabilità, sancita dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, sia rivolta soprattutto ai giovani, per consentir loro di riscoprire la giusta attenzione per i temi sociali». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.
Segnaliamo che a fianco del testo di Stefania Delendati, Quel primo Olocausto (a questo link), è presente l’intero elenco dei numerosi contributi da noi pubblicati sul tema dello sterminio delle persone con disabilità durante il regime nazista e la seconda guerra mondiale.

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