Quando l’ignoranza tocca il fondo

di Roberto Scano
Ferve il dibattito e continuano anche le polemiche sulla prossima apertura del quarto ponte sul Canal Grande di Venezia - il cosiddetto "Ponte di Calatrava" - con tutti i suoi problemi di inaccessibilità, da noi denunciati nel corso di questi anni, come nodi che oggi sono puntualmente venuti al pettine. Come già abbiamo fatto nei giorni scorsi, diamo spazio ad una serie di interventi per consentire ai lettori di formarsi la più documentata opinione possibile sulla vicenda. In questo caso lo spunto è dato da un articolo "non proprio centrato" apparso nei giorni scorsi sul settimanale «Gente Veneta»

Il quarto ponte sul Canal Grande a VeneziaPensavamo di essere arrivati al “fondo del canale”? E invece no… infatti ci si è messa pure «Gente Veneta», il settimanale di informazione del Patriarcato di Venezia, con un corsivo apparso sul numero 32 del 30 agosto scorso (pagina 13) firmato da tale Giorgio Malavasi.
L’articolo risulta essere altamente offensivo sia verso l’iniziativa di protesta per il ponte non accessibile, sia verso le persone con disabilità in generale.

Ne riporto alcune “perle”: «I disabili o, meglio, le due o tre persone che ne rappresentano una parte e che in questi giorni hanno fatto sentire con veemenza la loro protesta, grazie anche alla notevole cassa di risonanza offerta loro dai quotidiani, hanno avuto la meglio. Cacciari e la sua giunta hanno preferito evitare le manifestazioni di protesta, che avrebbero coinvolto Napolitano, e hanno optato per il tono basso».
E l’autore di questa “perla di saggezza” rincara nel paragrafo successivo: «D’altronde, di fronte alla certezza delle proteste, che si poteva fare? Anche perché una manifestazione di handicappati, o una bordata di fischi da persone in carozzella è oggi l’unico tipo di evento di fronte al quale nessun prefetto, nessun questore e nessun capo di vigili si sentirebbe di intervenire. Qualunque altro manifestante sarebbe allontanato e tenuto a bada, i disabili no. Il che dice di un problema pesante e tutto da affrontare».
E si conclude con la “solita frase”: «Ma allora delle due l’una: o si fermano le nostre città – in particolare la poco accessibile Venezia – si mettono in moto le migliori intelligenze e si trovano soluzioni e soldi per agevolare i portatori di handicap. Oppure si trova la forza per dire che Venezia non può essere tenuta in ostaggio, sia pure da chi si fa interprete di problemi reali e importanti. Tutto ciò in un contesto come quello del ponte di Calatrava, per il quale lo strumento per l’accessibilità dei disabili – l’ovovia – non è stato negato, ma è solo in ritardo e tra breve arriverà».

Non mi sento di giudicare l’ignoranza sia normativa che culturale di questo autore, che usa un tono offensivo prendendo in giro persone le quali fanno solo presente che si sono violate norme e che si pretende di procedere all’inaugurazione di un’opera fuori norma!
Forse è bene far presente che l’accessibilità non è un costo ma un diritto di tutti: infatti, con un ponte progettato con l’accessibilità in mente, con risparmio di spese pubblicitarie (i 2 milioni e mezzo di euro per il passaggio dei tre conci per il Canal Grande…), questa poteva essere realmente una struttura per tutti e a quel punto poteva esserci la meritata gloria per chi aveva portato innovazione e diritto di passaggio per tutti, chiamandolo Ponte della Costituzione.
E invece oggi che abbiamo? Abbiamo il mondo dei disabili (non due o tre persone, e questi atteggiamenti non fanno altro che incrementare il numero dei protestanti) che protesta, facendo presente l’abuso edilizio da parte del Comune, abbiamo un Comune che vuole sanare l’abuso edilizio con uno strumento (“l’ovocoso” [il riferimento è alla cosiddetta ovovia, N.d.R.]) che sarà inutile pure per la disabilità per cui è stato pensato, abbiamo altre categorie di disabili (ipovedenti e non vedenti) che non sono minimamente state considerate e abbiamo un Sindaco che vuole chiamare il ponte “Ponte della Costituzione”, una Costituzione violata – insieme ad altre normative – da questo ponte, da questo Sindaco.

Sulla vicenda segnaliamo, sempre nel nostro sito, anche i testi recenti:
– Non si può proprio chiamarlo «Ponte della Costituzione»
disponibile cliccando qui.
– Quel ponte è un’opera incompleta, disponibile cliccando qui.
– Ovovia: la parola al direttore dei lavori, disponibile cliccando qui.

Altri precedenti testi dedicati al Ponte di Calatrava sono:
– E finalmente il ponte arriva!, disponibile cliccando qui.
– Il futuro del quarto ponte, disponibile cliccando qui.
– Approvata l’ovovia per il quarto ponte di Venezia
disponibile cliccando qui.
– Il quarto ponte di Venezia, disponibile cliccando qui.

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