L’Associazione Paolo Zorzi per le Neuroscienze ha inaugurato una decina di giorni fa, presso l’Unità di Neuropsichiatria e Riabilitazione dell’Età Evolutiva dell’IRCCS Santa Maria Nascente – Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano, diretta da Anna Cavallini, un locale tecnologicamente assistito per le osservazioni, le valutazioni e i trattamenti dei bambini/bambine con disturbo dello spettro autistico. In tale struttura, dunque, grazie a tecnologie e strumenti innovativi, sarà possibile acquisire nuove preziose conoscenze in questo settore. «Grazie in particolare alla presenza di telecamere, sensori di movimento e microfoni – spiegano i promotori dell’iniziativa – si potranno acquisire informazioni utili per meglio comprendere le caratteristiche di funzionamento dei bambini con disturbo dello spettro autistico, senza interferire nella loro attività ludica del soggetto e con il lavoro clinico-riabilitativo, dati che saranno molto utili in àmbito clinico diagnostico, per l’impostazione del trattamento riabilitativo e nella ricerca scientifica. Inoltre, utilizzando uno specchio unidirezionale, si potrà lavorare anche con i genitori per aiutarli a comprendere i momenti della seduta e i comportamenti del figlio o della figlia».
All’inaugurazione del nuovo locale hanno presenziato, tra gli altri, Enio Fontana, presidente dell’Associazione Paolo Zorzi, Francesco Converti, direttore generale della Fondazione Don Gnocchi e la già citata Anna Cavallini.
Attualmente, presso l’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile della Fondazione Don Gnocchi di Milano, l’Associazione Paolo Zorzi sostiene già due progetti di ricerca, in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università di Torino. Si tratta di ERISIBS (Early Recognition and Intervention in Siblings at High-risk for Neurodevelopmental Disorder, ossia “Riconoscimento precoce e intervento nei fratelli/sorelle ad alto rischio di disturbo dello sviluppo neurologico”), volto alla presa in carico precoce di bambini di pochi mesi, fratellini o sorelline di bambini con autismo e di RISCALE (Interactive Mirroring Games with Social Robot – IOGIOCO- and Robotic System Adapted Into a Clinical Scale, ovvero “Giochi interattivi di mirroring con robot sociale – IOGIOCO – e sistema robotico adattato su scala clinica”), finalizzato a promuovere l’acquisizione di gesti a scopo comunicativo nei bambini autistici sotto i 6 anni, coinvolgendo nella seduta riabilitativa il robottino umanoide NAO.
Nel reparto stesso sono in carico riabilitativo ambulatoriale più di un centinaio di bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico ed è attiva un’équipe multidisciplinare, composta da medici neuropsichiatri, psicologi, psicomotricisti, logopedisti, fisioterapisti ed educatori, dedicata alla diagnosi precoce e alla presa in carico tempestiva del bambino piccolo con il medesimo disturbo.
«Siamo grati all’Associazione Paolo Zorzi per le Neuroscienze – afferma Anna Cavallini -, che ha sostenuto questo progetto anche finanziando una borsa di studio annuale per una ricercatrice dell’Università di Milano-Bicocca. La stanza tecnologicamente assistita rappresenta uno spazio bello, luminoso, colorato, pensato per l’uso dei materiali al gioco del bambino piccolo. Il locale, che nasce con una finalità prettamente di ricerca, verrà utilizzato anche in àmbito clinico diagnostico e riabilitativo ottimizzandone al massimo le potenzialità».
Nata nel 1983 a Monza, l’Associazione Paolo Zorzi è intitolata a un economista che fu un entusiasta e generoso sostenitore dell’attività clinica e di ricerca nel settore neurologico. Essa si è legata strettamente all’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, dove collabora con un gruppo interdisciplinare di medici, con competenze di neurologia, neurofisiologia, neurochirurgia e neuropsichiatria infantile.
Sin da subito, come accade tuttora, l’obiettivo è stato quello di promuovere studi mirati all’integrazione tra ricerca neurobiologica e attività neurologica clinica, in accordo con le finalità degli Istituti dove l’Associazione è presente. Un’attenzione speciale è riservata ai progetti dedicati all’infanzia, dalla diagnosi e il trattamento dei disordini del movimento, con neurochirurgia funzionale, all’epilessia farmaco resistente candidabile a trattamenti neurochirurgici precoci, fino ad attività riabilitative tecnologicamente assistite per deficit motori e cognitivi nei bambini.
«Epilessia, tumori cerebrali, malattie neurodegenerative, disordini del movimento in età adulta e infantile – sottolinea il presidente dell’Associazione Enio Fontana – sono tutte patologie a forte impatto sociale che, per via diretta o indiretta, riguardano tutti. Noi intendiamo dare il nostro contributo attraverso la raccolta di fondi e il finanziamento degli enti e delle fondazioni quotidianamente impegnate nello studio di queste patologie, così come, sempre attraverso enti riconosciuti, appoggiamo ricerche nell’àmbito di altre discipline che risultino necessarie e utili per il raggiungimento delle finalità specifiche della nostra Associazione». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: manuela.marcolini@associazionepaolozorzi.it; servizi@gruppoarete.it.
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