«Un articolo per molti aspetti condivisibile», ci scrive Giovanni Taverna, presidente dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Piacenza, riferendosi all’approfondimento da noi pubblicato nei giorni scorsi a firma di Marco Gerometta, rappresentante regionale per il Friuli Venezia Giulia dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), intitolato Non si affronta così il problema delle barriere sensoriali e percettive (disponibile cliccando qui).
A tale giudizio seguono poi un paio di rilievi, il primo dei quali riguarda una presunta «”dimenticanza”», da parte dello stesso Gerometta, nel ricordare che la vendita del Sistema LOGES (Linea di Orientamento, Guida e Sicurezza) – su cui si era ampiamente soffermato – sarebbe «gravata da percentuali che vanno direttamente all’associazione che lui rappresenta».
«Questo – secondo Taverna – svuota di molto il significato e la credibilità delle critiche al sistema Vettore», anche perché «i difetti dei sistemi tattiloplantari [quelli cioè che si avvertono utilizzando il tatto del piede sotto le scarpe, N.d.R.] sono identici in ogni caso e non azzeccano nulla con i sistemi di annunci vocali sui trasporti pubblici, oggetto centrale dell’intervento. Tanto era dovuto per correttezza verso tutti, data l’importanza del tema».
Questo dovevamo – come scritto anche nella nostra introduzione all’articolo, dove avevamo aperto le pagine ad ogni replica – così come riteniamo di dovere ora un ulteriore spazio a Gerometta, direttamente chiamato in causa.
Voglio ricordare inoltre che il brevetto del Sistema LOGES è oramai scaduto da un bel pezzo e che qualsiasi ditta in grado di riprodurne correttamente e con precisione tutti i codici con i materiali descritti nel manuale di progettazione dei percorsi tattiloplantari lo può fare, purché, come detto sopra, rispetti tutti i parametri di realizzazione dettati dal codice LOGES stesso.
Ho visto infatti, troppo spesso, piastrelle deputate allo scopo di creare percorsi tattiloplantari che risultano non idonee alle funzioni che devono svolgere, sia perché realizzate con materiali non corretti – come il cemento verniciato e altri materiali lapidei artificiali – oppure perché non presentano una codifica standardizzata, utilizzando, ad esempio, canaletti troppo alti e a forma di onda, per il codice di rettilineo – che arrecano fastidio a camminarci sopra o a transitarvi in carrozzina – o anche perché, come nel caso del codice di pericolo valicabile o di arresto pericolo, le cupole non sono realizzate a forma di semisfera e posizionate in diagonale, ma hanno la forma di tronco di cono o di monetine e sono in numero maggiore di quello che dovrebbero essere, tanto da non poter essere avvertite durante il normale camminare del cieco.
Ebbene, dicevo, ho trovato molto spesso sul mio cammino piastrelle del genere, specie nella mia Regione [il Friuli Venezia Giulia, N.d.R.] e parlandone anche con alcuni Soci di una Sezione Provinciale dell’UICI, esse vengono definite erroneamente “piastrelle LOGES”, pur non essendo tali e non potendo dunque assolvere correttamente alle funzioni che devono svolgere. In questo modo non si fa altro che mettere in cattiva luce un sistema collaudato da anni.
Quel che è certo, invece, e constatabile tramite documenti di pubblica consultazione (ad esempio le Circolari n. 93 e n. 107 del 2008, disponibili a tutti nel sito nazionale dell’UIC, cliccando qui e qui), è che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti abbia fatto una convenzione con una ditta di materiali plastici – certa Antonplast – per la realizzazione e la posa in opera del sistema Vettore a fronte di una provvigione alle Sezioni che adotteranno tale percorso e che riusciranno a farlo installare nel proprio territorio.
Marco Gerometta (friuli-vg@disabilivisivi.it).
Articoli Correlati
- Indicatori tattili a terra: LOGES vs Vettore Ancora sui percorsi tattili per non vedenti e ipovedenti. A prendere posizione è l'ADV (Associazione Disabili Visivi), con una lettera al nostro sito in cui ribadisce i tratti distintivi del…
- Non si affronta così il problema delle barriere sensoriali e percettive Perché utilizzare soldi per sistemi che lungi dal risolvere i problemi di mobilità delle persone non vedenti sono invece disagevoli, costosi, richiedono una continua manutenzione e vanno contro il concetto…
- I tanti "fiori all’occhiello" dell’Associazione Disabili Visivi «Siamo ben consapevoli - scrive Giulio Nardone, presidente dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), ricordando i tanti importanti risultati conseguiti in cinquant’anni da questa Associazione - che prima o poi alcune cose…