Il Sistema LOGES è collaudato da anni

Ha fatto discutere un nostro recente approfondimento dedicato alle barriere sensoriali e percettive - riguardanti in particolare le persone cieche e sorde - e c'è chi pur apprezzandone molti suoi aspetti, altri ne critica. Diamo quindi spazio anche a queste opinioni a confronto, ritenendo per altro che i lettori possano disporre a questo punto di un quadro esauriente della questione e di come essa sia stata affrontata

Piastrelle del Sistema LOGES«Un articolo per molti aspetti condivisibile», ci scrive Giovanni Taverna, presidente dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Piacenza, riferendosi all’approfondimento da noi pubblicato nei giorni scorsi a firma di Marco Gerometta, rappresentante regionale per il Friuli Venezia Giulia dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), intitolato Non si affronta così il problema delle barriere sensoriali e percettive (disponibile cliccando qui).
A tale giudizio seguono poi un paio di rilievi, il primo dei quali riguarda una presunta «”dimenticanza”», da parte dello stesso Gerometta, nel ricordare che la vendita del Sistema
LOGES (Linea di Orientamento, Guida e Sicurezza) – su cui si era ampiamente soffermato – sarebbe «gravata da percentuali che vanno direttamente all’associazione che lui rappresenta».
«Questo – secondo Taverna – svuota di molto il significato e la credibilità delle critiche al sistema
Vettore», anche perché «i difetti dei sistemi tattiloplantari [quelli cioè che si avvertono utilizzando il tatto del piede sotto le scarpe, N.d.R.] sono identici in ogni caso e non azzeccano nulla con i sistemi di annunci vocali sui trasporti pubblici, oggetto centrale dell’intervento. Tanto era dovuto per correttezza verso tutti, data l’importanza del tema».
Questo dovevamo – come scritto anche nella nostra introduzione all’articolo, dove avevamo aperto le pagine ad ogni replica – così come riteniamo di dovere ora un ulteriore spazio a Gerometta, direttamente chiamato in causa.

Innanzitutto vorrei fare i più vivi complimenti al Signor Taverna per aver letto attentamente l’articolo da me firmato in questa testata, oltre che per averne compreso e condiviso i concetti di base. Effettivamente, già in passato è successo più volte che, parlando del Sistema LOGES, siano emerse voci riferite a presunte percentuali che l’Associazione Disabili Visivi percepirebbe sulla posa in opera e per i materiali dello stesso, dalle ditte consigliate. Si tratta tuttavia di voci, per l’appunto, che non trovano alcun fondamento, perché non suffragate da alcun documento scritto.

Voglio ricordare inoltre che il brevetto del Sistema LOGES è oramai scaduto da un bel pezzo e che qualsiasi ditta in grado di riprodurne correttamente e con precisione tutti i codici con i materiali descritti nel manuale di progettazione dei percorsi tattiloplantari lo può fare, purché, come detto sopra, rispetti tutti i parametri di realizzazione dettati dal codice LOGES stesso.
Ho visto infatti, troppo spesso, piastrelle deputate allo scopo di creare percorsi tattiloplantari che risultano non idonee alle funzioni che devono svolgere, sia perché realizzate con materiali non corretti – come il cemento verniciato e altri materiali lapidei artificiali – oppure perché non presentano una codifica standardizzata, utilizzando, ad esempio, canaletti troppo alti e a forma di onda, per il codice di rettilineo – che arrecano fastidio a camminarci sopra o a transitarvi in carrozzina – o anche perché, come nel caso del codice di pericolo valicabile o di arresto pericolo, le cupole non sono realizzate a forma di semisfera e posizionate in diagonale, ma hanno la forma di tronco di cono o di monetine e sono in numero maggiore di quello che dovrebbero essere, tanto da non poter essere avvertite durante il normale camminare del cieco.
Ebbene, dicevo, ho trovato molto spesso sul mio cammino piastrelle del genere, specie nella mia Regione [il Friuli Venezia Giulia, N.d.R.] e parlandone anche con alcuni Soci di una Sezione Provinciale dell’UICI, esse vengono definite erroneamente “piastrelle LOGES”, pur non essendo tali e non potendo dunque assolvere correttamente alle funzioni che devono svolgere. In questo modo non si fa altro che mettere in cattiva luce un sistema collaudato da anni.

Comunque sia, in nome della correttezza da Lei citata, Signor Taverna, La invito a fornirmi prove certe – come documenti o altro materiale – nelle quali si dichiari che esistono convenzioni stipulate tra le ditte produttrici delle piastre Loges con l’ADV, nelle quali si faccia altresì un preciso riferimento a percentuali dovute dalle ditte sopracitate all’Associazione Disabili Visivi.
Quel che è certo, invece, e constatabile tramite documenti di pubblica consultazione (ad esempio le Circolari n. 93 e n. 107 del 2008, disponibili a tutti nel sito nazionale dell’UIC, cliccando qui e qui), è che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti abbia fatto una convenzione con una ditta di materiali plastici – certa Antonplast – per la realizzazione e la posa in opera del sistema Vettore a fronte di una provvigione alle Sezioni che adotteranno tale percorso e che riusciranno a farlo installare nel proprio territorio.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Marco Gerometta (friuli-vg@disabilivisivi.it).

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