Il Gruppo Donne FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) sta svolgendo un’indagine sulle condizioni di lavoro delle donne con disabilità. Lo studio è finalizzato a raccogliere informazioni utili a colmare lo svantaggio occupazionale di queste donne e a creare ambienti lavorativi sicuri, inclusivi e accessibili per loro.
Per la raccolta delle informazioni è stato predisposto un agile questionario online, disponibile a questo link, specificamente rivolto alle donne con disabilità, e strutturato in modo da rilevare anche eventuali casi di abuso e molestie sul luogo di lavoro. Esso è completamente anonimo, richiede solo pochi minuti di compilazione, e dopo un primo termine fissato per il 10 giugno, un nuovo termine ultimo per la compilazione è stato stabilito per il 23 giugno prossimo. Le informazioni raccolte saranno trattate in modo confidenziale e saranno utilizzate esclusivamente per i fini della ricerca.
Qui in Italia lo svantaggio occupazionale delle donne con disabilità è ben documentato dall’ISTAT. Nel rapporto di ricerca Conoscere il mondo della disabilità: persone, relazioni e istituzioni, pubblicato nel dicembre 2019, l’Istituto ha evidenziato come, in materia di lavoro, le persone con disabilità siano esposte ad un persistente svantaggio: «Infatti, considerando la popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, risulta occupato solo il 31,3% di coloro che soffrono di gravi limitazioni gravi (26,7% tra le donne, 36,3% tra gli uomini) contro il 57,8% delle persone senza limitazioni» (pagina 15, grassetti nostri nella citazione testuale).
Per quel che riguarda l’Unione Europea, alcuni dati sono stati forniti dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, che in occasione della Giornata internazionale della parità retributiva del 2022, ha presentato il documento intitolato Disabilità e divari di genere: affrontare la disparità di impiego delle donne con disabilità. L’importante elaborato (disponibile in lingua inglese a questo link) contiene una serie di raccomandazioni rivolte alla Commissione Europea, per affrontare le disparità che le donne con disabilità incontrano nel mercato del lavoro e introdurre misure per la trasparenza retributiva.
In particolare, il Forum segnala che nell’Unione Europea «il 29,5% delle donne con disabilità è a rischio di povertà ed esclusione sociale rispetto al 27,4% degli uomini con disabilità […]; circa il 49% delle donne con disabilità, di età compresa tra i 20 e i 64 anni, è occupata, rispetto al 53,9% degli uomini con disabilità della stessa fascia di età; se si considera l’occupazione a tempo pieno, solo il 20% delle donne con disabilità ha questo tipo di impiego, rispetto al 29% degli uomini con disabilità, al 48% delle donne senza disabilità e al 64% degli uomini senza disabilità. La condizione delle donne e delle ragazze con disabilità è quindi non solo peggiore di quella delle donne senza disabilità, ma anche di quella dei maschi con disabilità. Questa situazione è dovuta a una combinazione di fattori, tra cui lo stigma e la discriminazione, nonché il lavoro non retribuito. Le donne con disabilità affrontano disuguaglianze retributive a causa di stereotipi e pregiudizi basati sul loro genere e sulla loro disabilità e a causa dell’impiego in strutture informali o alternative. Ciò vale in particolare per le donne con disabilità che lavorano in laboratori protetti con salari spesso inferiori al salario minimo. Le donne con disabilità possono anche subire molestie, comprese le molestie sessuali sul posto di lavoro, e hanno meno probabilità di denunciare il reato per paura di ritorsioni» (pagina 4, la formattazione utilizzata nella citazione non corrisponde a quella originale. Sul documento dell’EDF è disponibile anche un nostro approfondimento pubblicato su queste stesse pagine). (Simona Lancioni)
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il questionario predisposto dal Gruppo Donne FISH di cui si parla nel presente contributo, da compilare entro il 23 giugno prossimo. Per ulteriori informazioni: presidenza@fishonlus.it. Per approfondire inoltre i temi qui trattati, suggeriamo anche la consultazione della sezione Donne con disabilità nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa).
Il presente contributo è già apparso nel sito stesso di Informare un’h e viene qui ripreso, con minime modifiche dovute al diverso contenitore, per gentile concessione.
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