«Ci sono momenti in cui qualcosa si blocca, ci sono momenti in cui anche il mondo di alcune persone è fermo: la fisioterapia ti aiuta a rimetterlo in movimento, la fisioterapia ti rende libero di vivere la tua vita»: sono i contenuti del video con cui l’AIFI (Associazione Italiana di Fisioterapia) rappresenta da alcuni anni la propria volontà di essere al fianco dei cittadini con il proprio contributo di società scientifica per potenziare sempre più le risposte ai loro problemi di salute. «E tra questi problemi di salute – sottolineano dall’Associazione – c’è anche il mal di schiena, in gergo tecnico definito come “lombalgia”, in inglese Low back pain, il tema scelto quest’anno dalla World Physiotherapy, per celebrare la Giornata Mondiale della Fisioterapia 2024, che ricorrerà l’8 settembre».
«Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – spiegano ancora dall’AIFI -, il mal di schiena è la principale causa di disabilità a livello globale. Da un’analisi condotta nel 2020, infatti, circa una persona su 13, pari a 619 milioni di persone nel mondo, ha sperimentato nel corso dell’anno un dolore lombare, con un aumento del 60% rispetto al 1990. L’OMS prevede inoltre che entro il 2050 i casi di mal di schiena aumenteranno fino a 843 milioni complessivamente».
«Il mal di schiena – aggiunge Mattia Bisconti, presidente del Gruppo di Terapia Manuale e Fisioterapia Muscoloscheletrica dell’AIFI – è un sintomo che colpisce le persone nella zona che va dalle ultime costole alla regione glutea con, o senza, dolore riferito in uno o entrambi gli arti inferiori, che dura per almeno un giorno. È un sintomo che molto spesso si associa a dolore, rigidità, riduzione della quantità e della qualità dei movimenti e della velocità con cui questi vengono eseguiti. Di conseguenza può influenzare la possibilità della persona di svolgere le normali attività della vita quotidiana, quelle professionali e quelle ludico-ricreative, impattando, nei casi di dolore persistente e recidivante, in modo importante sulla qualità di vita».
Su tale tema suggeriamo anche la lettura di un ampio approfondimento diffuso dall’AIFI (a questo link), ove si parla del ruolo della fisioterapia nel mal di schiena, di alcuni falsi miti riguardanti tale problema, nonché delle varie iniziative promosse dalla stessa AIFI in occasione dell’8 settembre.
Della Giornata Mondiale della Fisioterapia si occupa anche l’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), la nota struttura di riferimento per la riabilitazione di persone con lesione midollare o grave cerebrolesione, che in una nota (disponibile integralmente a questo link), oltre a sottolineare come «la figura del fisioterapista abbia avuto un’evoluzione significativa negli ultimi decenni, diventando sempre più centrale nel panorama sanitario italiano, con un impatto crescente sulla salute pubblica e la qualità di vita delle persone», si ricorda poi che «a Montecatone «la fisioterapia è una componente essenziale del processo di riabilitazione per pazienti con mielolesione o grave cerebrolesione, grazie a un approccio personalizzato e multidisciplinare altamente specializzato e tecnologicamente avanzato che mira al recupero fisico, psicologico e sociale della persona». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° Per l’AIFI: ufficiostampa@comesrl.eu.
° Per Montecatone: corsolini@montecatone.com (Claudia Corsolini).
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