“Fratelli” apre a Bolzano i nuovi “Corpi eretici” del Teatro La Ribalta

Risultato recentemente tra i vincitori del progetto “Accessibilità” del Ministero della Cultura, che premia e finanzia iniziative innovative per l’accessibilità allo spettacolo dal vivo per le persone in situazione di disabilità e di svantaggio, il Teatro La Ribalta-Kunst der Vielfalt (Accademia Arte della Diversità) di Bolzano, compagnia teatrale professionista costituita anche da uomini e donne con disabilità e disagio psichico, avvierà il 19 e 20 settembre la stagione 2024/2025 del proprio tradizionale programma “Corpi eretici”, con il riallestimento dello spettacolo “Fratelli”
"Fratelli", Teatro La Ribalta
Una scena della rappresentazione di “Fratelli” (foto di Vasco Dell’O.)

Risultato recentemente tra i vincitori del progetto Accessibilità del Ministero della Cultura, insieme al Teatro Koreja di Lecce (capofila del progetto) e al Teatro Tascabile di Bergamo, riconoscimento che premia e finanzia progetti innovativi per l’accessibilità allo spettacolo dal vivo per le persone in situazione di disabilità e di svantaggio (se ne legga ampiamente a questo link), il Teatro La Ribalta-Kunst der Vielfalt (Accademia Arte della Diversità) di Bolzano, compagnia teatrale professionista costituita anche da uomini e donne con disabilità e disagio psichico, già spesso presente sulle nostre pagine, anche con spettacoli come Superabile, sta per avviare la stagione 2024/2025 del proprio tradizionale programma Corpi eretici.
Avverrà nelle serate di giovedì 19 e venerdì 20 settembre al Teatro Gries di Bolzano (ore 20.30), con il riallestimento dello spettacolo Fratelli, diretto da Antonio Viganò, avvalendosi di una nuova formazione attoriale e di un nuovo impianto drammaturgico. Il tutto promosso in collaborazione con il Centro Specialistico per l’Autismo Il Cerchio/Der Kreis di Bolzano.

Così da Teatro La Ribalta viene raccontata la storia di Fratelli, rappresentazione liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Carmelo Samonà: «Due fratelli vivono soli in un appartamento e, per comunicare, sono costretti ad inventare una serie di giochi, storie, gesti. Perché non si parlano? Si parlano, eccome. Ma la lingua di uno dei due sembra ingarbugliata ed, essendo autistico, ha un modo di fare e di comportarsi del tutto suo. Lui ha bisogno del fratello e a sua volta il fratello ha bisogno di lui. Infatti, da tempo, registra i suoi gesti e i suoi movimenti, perché non può sopportare l’idea che il fratello autistico possa nascondere linguaggi che egli non riesce a comprendere. Per aiutarlo non ha altra strada che tentare di scoprire la logica di ciò che fa e di ciò che dice. Ha scoperto, per esempio, che quando questi entra in una storia, sembra felice. E allora, via, a raccontare storie. Ma le storie, purtroppo, si interrompono, si spezzano, perdono il capo e la coda ed allora si entra nel mondo delle piccole cose quotidiane, nelle certezze degli oggetti presenti. Il linguaggio è semplice, poetico, intensamente emotivo: movimenti danzati, brani di storie conosciute, gesti come espressione di desideri e scambi di intenzioni». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento sullo spettacolo Fratelli. Per ogni altra informazione e approfondimento: Martina Zambelli (info@teatrolaribalta.it).

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