Quando penso al progetto di vita che ognuno di noi può costruire, mi vengono in mente le parole di Vasco nazionale in Vita spericolata: «Voglio una vita maleducata / Di quelle vite fatte, fatte così / Voglio una vita che se ne frega / Che se ne frega di tutto sì / Voglio una vita che non è mai tardi / Di quelle che non dormono mai / Voglio una vita di quelle che non si sa mai».
In fondo, anche Vasco Rossi può essere considerato un po’ filosofo, seppur a modo suo. E si sa, quanto lui possa essere maleducato, spericolato, menefreghista… Tutti “ingredienti” fondamentali per poter iniziare una “buona ricetta” a base di vita autonoma e indipendente.
E a proposito di questo tema che è sempre scottante, a essere spericolata questa volta è stata la Regione Sardegna, la quale si è fatta promotrice del Decreto-Delegato n. 62 (maggio 2024) sul progetto di vita delle persone con disabilità.
In particolare, si è discusso di tutto ciò durante il webinar organizzato lo scorso 4 ottobre da ABC Italia – Associazione Bambini Celebrolesi, dal titolo Il progetto di vita e le esperienze di vita autonoma, il quale può essere considerato uno strumento di empowerment che fornisce supporto e informazioni alle persone con disabilità in primis, oltre che alle loro famiglie e agli operatori che co-progettano nei loro percorsi di vita.
Relatrice di questo seminario digitale è stata Francesca Palmas, pedagogista, responsabile del Centro Studi e della Scuola per ABC Italia, la quale insieme a Marco Espa, presidente nazionale dell’ABC, mi ha video-intervistato.
Ho voluto porre l’accento su due punti salienti: innanzitutto, la persona con disabilità, come protagonista del proprio progetto di vita, ha un ruolo attivo e un potere decisionale che può manifestare anche attraverso la sua capacità di chiedere aiuto.
Francesca Palmas al riguardo afferma che: «Ogni intervento educativo, sanitario e socio-sanitario è funzionale a far sì che quella persona possa esprimersi, e che quindi quella persona sia inclusa nella comunità a suo modo […], quello che caratterizza i progetti di vita delle persone con disabilità è che hanno bisogno di più strumenti. Questi soggetti sono le istituzioni, gli operatori in prima linea chiamati a rispondere a quegli interventi ma sempre funzione della persona, e mai viceversa, mai la persona in funzione delle prestazioni».
Marco Espa introduce il secondo punto del mio intervento, ovvero quanto sia importante scardinare il pregiudizio secondo cui la persona con disabilità non è soggetto di vita, ma è associata alla malattia, alla cura.
Bisogna separare i due piani. Come dico sempre: «Io non sono la mia carrozzina. C’è differenza tra me come persona e la mia carrozzina». Il pensiero comune vuole invece che la carrozzina diventi identità delle persone con disabilità.
Che dire, grazie al lavoro di realtà come l’ABC, si stanno compiendo azioni spericolate e maleducate, che ci porteranno sicuramente al Roxy Bar della vita indipendente!
Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.
Pensiero Imprudente
Dalla fine del 2022 Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa suo spazio fisso che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale sta impreziosendo le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.
Nella colonnina a fianco dell’articolo intitolato “Pensiero Imprudente”: L’educazione? Un viaggio in tandem! (Articoli correlati, a questo link), tutti i contributi che abbiamo finora pubblicato, nell’àmbito di Pensiero Imprudente.
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