Con riferimento al testo apparso in Superando.it dal titolo La vera integrazione delle persone sorde, lascia perplessi il richiamo da parte dell’Associazione FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) ad un «corretto e rispettoso uso della denominazione di sordo e non più sordomuto», considerato l’ostracismo che la stessa ha sempre promosso in relazione a tutte quelle azioni e iniziative sociali e politiche che tendono a migliorare la qualità della vita delle persone sorde, promuovendone il rispetto dei diritti.
La marcia per il riconoscimento della LIS è il grido forte dei sordi che chiedono il rispetto dei propri diritti e della possibilità di avvalersi di TUTTE le modalità comunicative e linguistiche.
Un approccio esclusivamente medico-curativo alla sordità non è sufficiente: il bambino sordo e l’adulto devono poter disporre di tutti gli strumenti comunicativi (bilinguismo: lingua vocale/scritta e Lingua dei Segni) e dei necessari supporti sociali che ne favoriscano l’accesso alle risorse della nostra società.
La Convenzione delle Nazioni Unite per la Protezione dei Diritti dei Disabili segna un ulteriore passo in questa direzione sul piano internazionale e molti Paesi Europei hanno avviato processi legislativi tesi a garantire il riconoscimento giuridico delle Lingue dei Segni nelle rispettive realtà.
Un riconoscimento che dev’essere garantito anche in Italia, richiesto dalle persone sorde e per le persone sorde, oltre ogni settarismo e discriminazione, per non restare ancora una volta fuori dalla Storia.
*Presidente nazionale dell’ENS (Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi).
tel. 06 398051, fax 06 39805231, DTS 06 39805215
presidenza@ens.it – www.ens.it.
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