Si è ripetuto a Ferrara il workshop Sicurezza per tutti e per ciascuno. Impariamo a soccorrere, organizzato dall’Università di Ferrara e dai Vigili del Fuoco della stessa città, per sensibilizzare e addestrare le persone chiamate ad operare in possibili scenari di soccorso dove siano coinvolte persone con disabilità e in generale con specifiche necessità. A scriverne è Stefano Zanut, che cura per Superando la rubrica Sicurezza per tutti, anche in emergenza
Si è ripetuto anche quest’anno, a Ferrara, il workshop Sicurezza per tutti e per ciascuno. Impariamo a soccorrere, organizzato dall’Università di Ferrara e dai Vigili del Fuoco della stessa città, per sensibilizzare e addestrare le persone chiamate ad operare in possibili scenari di soccorso dove siano coinvolte persone con specifiche necessità.
Come nella precedente edizione anche in questa sono state coinvolte le persone con disabilità e le loro Associazioni, per metterle in relazione con i potenziali soccorritori e costruire assieme un percorso inclusivo capace di restituire indicazioni utili da mettere in atto nei momenti critici di un’emergenza. Per questo sono state pianificate due giornate, il 29 e 30 novembre, con il mattino dedicato alla parte teorica, per la conoscenza del tema e la condivisione di esperienze al riguardo, e il pomeriggio, invece, ad una fase più operativa in cui tutti i partecipanti sono stati coinvolti nell’effettuazione di prove pratiche sugli argomenti trattati.
Dopo i saluti di Francesco Notaro e Antonio Del Gallo, rispettivamente direttore regionale e comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, ha aperto i lavori di entrambe le giornate Maddalena Coccagna dell’Università di Ferrara e di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità), regista e conduttrice dell’evento, che ha tessuto il filo conduttore tra i vari contributi. In tale contesto ha colto l’occasione per ricordare la figura di Antonio Zuliani, a cui era dedicata l’edizione del workshop, figura di rilievo nel nostro Paese sui temi della psicologia dell’emergenza, che ha saputo mettere al centro delle proprie attività le persone più vulnerabili.
Zuliani è stato referente tecnico nazionale per il Servizio Psicosociale della Croce Rossa Italiana e ha lavorato anche con i Vigili del Fuoco nel supporto psicologico agli operatori in emergenza. Ha fondato «PdE. Rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente», resa disponibile gratuitamente a questo link e scritto numerosi contributi sull’argomento. «Non c’è aiuto – scriveva – se non si ha cura di chi aiuta», un concetto che ha permeato l’iniziativa dei due giorni ferraresi.
Le relazioni, tutte accompagnate da interprete LIS, sono state aperte da Elisabetta Schiavone di Soluzioni Emergenti e CERPA Italia, con un intervento dedicato agli aspetti riguardanti le specifiche necessità delle persone con disabilità motorie o malattie neurodegenerative.
La disabilità motoria è da sempre associata univocamente all’utilizzo della sedia a ruote in una visione che può vincolare l’intero panorama della disabilità, ha fatto capire. L’àmbito della disabilità motoria, infatti, coinvolge persone che utilizzano ausili diversi per muoversi come carrozzine manuali a spinta e autospinta, superleggere, basculanti, elettroniche. Ma anche deambulatori, tripodi e altri sostegni o magari persone che non usano ausili, ma hanno un incedere lento per altre ragioni, tutti aspetti che possono incidere nella gestione di una situazione di emergenza.
In tale contesto, Schiavone ha saputo evidenziare il tema della variabilità umana come chiave interpretativa che aiuta a considerare le persone nella loro complessità, vista anche attraverso la prospettiva di persone con patologie neurodegenerative, come la sclerosi multipla, con la compromissione di più funzioni che possono riguardare la mobilità e la sfera sensoriale.
Successivamente Consuelo Agnesi di CERPA Italia ha proposto l’intervento dal titolo Se urli non ti sento: comunicare in emergenza con persone sorde, seguito da Cecità ed ipovisione: aiutami ad uscire di qui, proposto da Martino Zavagno dell’ANIOMAP (Associazione Nazionale Istruttori Orientamento Mobilità Autonomia Personale). Entrambi hanno descritto qualitativamente le problematiche connesse con tali disabilità sensoriali e le loro ripercussioni in emergenza, facendole seguire da indicazioni ai potenziali soccorritori sulle modalità di relazione e accompagnamento.
Franco Romagnoni e Gian Luca Calanchi dell’AUSL di Ferrara (Unità Operativa Assistenza Anziani – Disabili Adulti), si sono quindi soffermati sul tema Accompagnamento in emergenza delle persone colpite da demenze o Alzheimer, seguiti da Francesca Masina (e altre), del settore di Neuropsichiatria Infantile dell’AUSL Ferrara, che hanno trattato il tema dell’autismo.
Romagnoni e Calanchi hanno evidenziato l’importanza di considerare il tema della demenza alla luce dei dati epidemiologici di Censis-Aima: al giorno d’oggi in Italia si stima una presenza di circa 600.000 malati di Alzheimer con 80.000 nuovi casi, ma le proiezioni per il 2030 restituiscono 2 milioni di casi. Numeri che lasciano a bocca aperta e preoccupano, un’emergenza che nel prossimo futuro richiederà maggiore attenzione di oggi. Da qui la necessità che i soccorritori abbiano competenze al riguardo, vista la possibilità di incontrare queste persone in varie circostanze, e strumenti per mettersi in relazione con loro. A tal proposito, hanno evidenziato, è da porre attenzione e «valorizzare sempre il contributo del caregiver quando possibile: è la persona che ci può aiutare a comprendere la complessità che abbiamo di fronte».
L’autismo è stato quindi considerato nell’àmbito dell’intervento Persone con sindrome dello spettro autistico ed emergenza, dove più relatrici si sono alternate per delineare questo tema e fornire utili strumenti di relazione, a partire dall’utilizzo di immagini per comunicare.
In entrambe le giornate questa prima parte è stata chiusa da Antonella Geloso (Comando dei Vigili del Fuoco di Pordenone) e chi scrive (Stefano Zanut, già dei Vigili del Fuoco e ora di CERPA Italia), che hanno messo a disposizione dei presenti le esperienze condotte dai pompieri pordenonesi nel campo del soccorso inclusivo.
Si è trattato, come hanno evidenziato i relatori, di un vero e proprio laboratorio esperienziale, dove, alle varie necessità connesse con il soccorso, in molti casi vissute anche in scenari reali, i Vigili del Fuoco friulani hanno saputo associare indicazioni emerse dalle esperienze con il coinvolgimento diretto e confronto delle persone con disabilità e delle loro Associazioni. È da questo percorso che sono nate le Linee Guida per il soccorso inclusivo dedicate a vari tipi di disabilità.
I pomeriggi, come già detto, sono stati dedicati alla parte esperienziale, dove a rotazione i gruppi hanno affrontato gli aspetti della movimentazione di una persona in sedia a rotelle, con l’utilizzo dell’ausilio personale o di una sedia di evacuazione, accompagnamento di persone con disabilità visiva e indicazioni per comunicare in emergenza con persone sorde. Anche in queste circostanze il workshop è stato capace di dare un apporto significativo, alla luce del fatto che per un attimo i soccorritori si sono trasformati in vittime, trovandosi, ad esempio, in una sedia a rotelle o con gli occhi bendati per simulare la cecità. Certamente conserveranno il ricordo di queste esperienze quando si troveranno a interagire con una persona con disabilità, anche se speriamo che questo non accada.
Nel pomeriggio del 30 novembre, infine, è stata proposta una relazione curata dal Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico (Ferrara) in cui sono state illustrate le esperienze nel campo del soccorso inclusivo con l’utilizzo di elicotteri per redigere specifiche Linee guida sul soccorso aereo a persone con disabilità non motorie.
Si è trattato quindi di due giornate decisamente intense in cui i 200 soccorritori che vi hanno partecipato hanno acquisito nuovi strumenti e conoscenze nella direzione di garantire un soccorso per tutti e tutte le persone della nostra società.
Sicurezza per tutti, anche in emergenza
Con il presente contributo prosegue il proprio percorso la rubrica di «Superando.it» denominata Sicurezza per tutti, anche in emergenza, voluta per affrontare i temi della sicurezza e della gestione dell’emergenza dal punto di vista dell’inclusione e curata da Stefano Zanut, “firma” già ben nota ai nostri Lettori e Lettrici.
L’obiettivo non è solo quello di proporre un’informazione generale su questi temi, ma anche di far conoscere e condividere esperienze condotte in questo campo per rilanciarle, affinché possano diffondersi e affermare una cultura su questi temi che sappia diventare patrimonio comune.
Stefano Zanut è architetto e già direttore vicedirigente dei Vigili del Fuoco del Comando di Pordenone, nonché già membro dell’Osservatorio sulla Sicurezza e il Soccorso delle Persone con Esigenze Speciali attivato proprio dai Vigili del Fuoco. Ha al proprio attivo una lunga esperienza in questo campo, che ha condiviso curando numerose pubblicazioni e partecipando a iniziative di vario tipo, tra cui l’attività nell’àmbito di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità) e del CTS del CRIBA Friuli Venezia Giulia (Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche) del Friuli Venezia Giulia.
Certi che con i suoi contributi sappia stimolare l’attenzione su questi argomenti, invitiamo tutti e tutte a dare il proprio contributo in merito, anche scrivendo alla nostra redazione (info@superando.it), per “costruire assieme una società più sicura nel senso inclusivo del termine”.
Articoli Correlati
- Un incontro in Friuli sulla disabilità negli scenari di emergenza Venzone, città friulana che nel disastroso terremoto 1976 e nelle scosse che seguirono fu praticamente rasa al suolo, ma che oggi è riconosciuta a livello internazionale come esempio di ricostruzione,…
- Emergenza agli Uffizi! Niente paura: è un’esercitazione di evacuazione inclusiva Ore 10: alla Galleria degli Uffizi di Firenze scatta l’allarme antincendio e viene attivato il piano di evacuazione dei visitatori presenti, una cinquantina di persone, fra cui dieci con disabilità…
- Il soccorso inclusivo riparte da Milano Si chiama soccorso inclusivo ed è un modo per identificare gli interventi di soccorso in contesti emergenziali dove sono coinvolte persone con specifiche necessità, un àmbito che spesso richiede competenze…