Il rinvio di quel Decreto, tra preoccupazioni e opportunità

di Vincenzo Falabella*
Continuiamo a dare spazio a opinioni e commenti riguardanti il rinvio di un anno dell’applicazione su tutto il territorio nazionale del Decreto Legislativo 62/24, attuativo della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, mantenendo vivo il dibattito sul tema. Qui di seguito riprendiamo il contributo di Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie)

Particolare di persona in carrozzina, fotografata di spalleIl dibattito che si sta sviluppando intorno al rinvio dell’applicazione su tutto il territorio nazionale del Decreto Legislativo attuativo delle Legge Delega sulla disabilità sta generando numerosi interrogativi e preoccupazioni tra le persone direttamente coinvolte. In un contesto così delicato, ritengo fondamentale intervenire per offrire un ulteriore elemento di valutazione, con l’obiettivo di fare chiarezza e di evitare che le persone con disabilità che leggeranno questo articolo possano trarre conclusioni errate o fuorvianti.
Analizziamo dunque le ragioni di questo rinvio e le possibili implicazioni che ne derivano.

Il Decreto Legislativo 62/24 disciplina, com’è noto, la definizione della condizione di disabilità, la valutazione di base, l’accomodamento ragionevole e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato, in attuazione della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità.
L’articolo 19-quater del cosiddetto Decreto Milleproroghe, recentemente convertito in legge, ha formalizzato lo slittamento di un anno, dal 1° gennaio 2026 al 1° gennaio 2027, dell’applicazione di tale Decreto, sollevando dubbi sulle motivazioni alla base della decisione.
Secondo quanto emerso dalle interlocuzioni della nostra Federazione con il Ministero per le Disabilità, il rinvio è da attribuire alla mancata predisposizione, da parte del Ministero della Salute, dei documenti e regolamenti necessari alla valutazione di base della condizione di disabilità, in particolare delle procedure accertative relative ad alcune specifiche situazioni patologiche.
Oltre alla proroga dell’entrata in vigore della normativa, è stato anche annunciato l’allargamento della sperimentazione del Decreto a undici nuove Province, a partire dal 30 settembre 2025.

Questo scenario porta dunque a una domanda cruciale: si tratta di un ostacolo o di un’opportunità?
Da parte nostra, riteniamo che, se questo tempo aggiuntivo verrà sfruttato per individuare e risolvere eventuali criticità, nonché per colmare lacune nei regolamenti attuativi, il rinvio potrebbe rivelarsi con un passaggio positivo. Tuttavia, è fondamentale che il Ministero della Salute rispetti tempistiche certe nella predisposizione dei documenti mancanti, evitando ulteriori ritardi che potrebbero compromettere i diritti delle persone con disabilità.
In altre parole, questo periodo deve essere utilizzato per costruire un sistema solido, efficace e sostenibile, capace di rispondere in modo adeguato alle esigenze delle persone con disabilità senza ulteriori posticipazioni.

Un altro aspetto cruciale riguarda le risorse economiche. La nostra istanza è che i fondi già stanziati nel Bilancio dello Stato per il 2026, destinati all’attuazione dei Decreti Legislativi della Legge 227/21, vengano accantonati e adeguati per il 2027. Il rischio, infatti, è che il rinvio possa comportare una riduzione o un mancato adeguamento delle risorse necessarie, per garantire una piena ed efficace attuazione del Decreto. Su questo punto sarà essenziale mantenere alta l’attenzione e continuare a sollecitare le Istituzioni affinché il finanziamento sia garantito e adeguato alle necessità.

In conclusione, il rinvio dell’applicazione del Decreto Legislativo 62/24 rappresenta senza dubbio un elemento di incertezza per le persone con disabilità e per le loro famiglie. Tuttavia, se questo tempo verrà utilizzato in modo costruttivo per rafforzare il sistema normativo e regolamentare, potrebbe trasformarsi in un’opportunità per garantire una migliore applicazione della legge.
L’auspicio è che il Ministero della Salute acceleri nella predisposizione dei documenti necessari, evitando ulteriori slittamenti, e che le risorse economiche previste vengano mantenute e adeguate. Solo così, infatti, sarà possibile dare attuazione a una riforma che ha l’obiettivo di migliorare concretamente la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

*Presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro).

Al medesimo tema trattato nel presente contributo di riflessione abbiamo dedicato finora sulle nostre pagine i testi: Disabilità e riforma: servono certezze sui tempi, sulla sperimentazione e sulle risorse, Il rinvio dell’applicazione di quel Decreto Legislativo: ci sono domande che  meritano risposte di Ciro Tarantino e Le voci dei diritti di Giampiero Griffo.
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