Durerà 14 mesi e vedrà coinvolti 100 destinatari in tutta Italia, afferenti a realtà che si occupano di diverse disabilità, per realizzare prodotti artistici, teatrali, giornalistici, cimentandosi anche nel fare gli speaker in una radio. Il progetto “Il nostro Ciak” ha preso il via da Mazara del Vallo (Trapani), promosso dalla UILDM locale, e terminerà a Monopoli (Bari), costituendo così una rete che punta all’inclusione sociale, con 11 partner nazionali e un’équipe multidisciplinare

Il workshop intitolato Il nostro Ciak: il progetto e i suoi obiettivi, tenutosi il 29 maggio a Mazara del Vallo (Trapani), ha di fatto segnato l’avvio del progetto denominato appunto Il nostro Ciak, promosso dalla UILDM locale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e selezionato attraverso un Avviso del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, riguardante iniziative promosse ai sensi del Codice per il Terzo Settore.
Strutturata per rispondere in maniera integrata ai bisogni di giovani tra i 18 e i 29 anni con disabilità e in situazioni di svantaggio socio-economico, l’iniziativa si articola su una serie di interventi educativi e culturali volti a promuovere l’inclusione sociale, attraverso percorsi di comunicazione, formazione e attività teatrali, il tutto avvalendosi del contributo di una rete composta da 11 partner nazionali (Circolo Legambiente Francesco Lojacono di Palermo; FIADDA Roma; FIADDA; AVI Umbria; Associazione Atlantis 27; ANIS Regione Puglia; FISH Friuli Venezia Giulia; FISH Calabria; Associazione Insieme Verso Nuovi Orizzonti; Associazione Crescere Insieme; Fondazione Messina–Ente Filantropico) e da un’équipe multidisciplinare, per garantire la qualità metodologica e l’efficacia degli interventi.
«Questo è un progetto molto ambizioso – ha sottolineato durante il workshop Giovanna Tramonte, presidente della di Mazara del Vallo – un progetto importante, la cui bellezza sta nel fatto che ha saputo inserirsi lì dove le Istituzioni sono carenti, considerata la mancanza di servizi per una completa integrazione che vedono la persona con disabilità come soggetto passivo di iniziative spesso slegate fra loro. I destinatari del Nostro Ciak, infatti, diventano protagonisti. Ringraziamo pertanto la progettista dottoressa Giuseppa Adamo e benvenuti a bordo a tutti i partner».
«Il nostro Ciak -ha spiegato la citata project manager dell’iniziativa Giuseppa Adamo – è un progetto a misura delle diverse espressività e ha finalità ludico-aggregative, per rafforzare le competenze personali e relazionali dei beneficiari, valorizzandone le potenzialità e favorendone l’accesso attivo alla vita culturale e sociale. Ringraziamo dunque il Ministero delle Politiche Sociali e la UILDM di Mazara per la fiducia, oltre naturalmente a tutti i partner che si adopereranno per la riuscita del progetto».
«Fra le attività previste – ha aggiunto Adamo – vorrei segnalare anche la realizzazione di un cortometraggio con il noto regista Giuseppe Gigliorosso, da portare in festival nazionali e internazionali».
«In un momento così tragico come quello presente – ha concluso – ove la vita di migliaia di innocenti è quotidianamente a rischio, questo progetto vuole essere anche un momento di riflessione. Non si può infatti restare inermi di fronte a quanto di orribile sta avvenendo dall’altra parte del Mediterraneo».

A descrivere dettagliatamente le caratteristiche del progetto, in apertura del workshop di Mazara, che ha visto la partecipazione di molti ospiti della struttura gestita dalla UILDM locale e di una serie di beneficiari dell’iniziativa, è stata la coordinatrice, Anna Capra, presidente dell’ANIS Puglia (Associazione Nazionale di Inclusione Sociale), che ha spiegato: «Il nostro Ciak vedrà coinvolti 100 destinatari in tutta Italia che realizzeranno prodotti artistici, teatrali, giornalistici, cimentandosi anche nel fare gli speaker in una radio. Il progetto avrà una durata di 14 mesi, iniziando a Mazara del Vallo e terminando a Monopoli (Bari), con passaggi e il coinvolgimento di realtà che si occupano di diverse disabilità, costituendo così una rete con l’obiettivo l’inclusione sociale».
Tra gli altri esponenti di partner del progetto intervenuti all’incontro, Antonio Cotura, presidente della FIADDA (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone sorde e Famiglie), ha voluto evidenziare il tema dell’accessibilità e della fruibilità dei servizi nella partecipazione alla vita sociale. «Nell’immaginario collettivo – ha dichiarato a tal proposito – si pensa solo alle barriere architettoniche, ma l’accessibilità in senso lato riguarda le relazioni umane in generale, la fruizione di spazi pubblici. Con Il nostro Ciak, dunque, siamo chiamati tutti a portare conoscenze, esperienze, competenze per rendere questa progettualità conforme ai suoi obiettivi e per renderla divulgabile e replicabile attraverso un criterio di progettazione universale».
Dal canto suo, Emilia Del Fante, presidente della FIADDA Roma, ha aggiunto: «Questo progetto ci tocca il cuore perché rientra nella cultura della FIADDA Roma, impegnata da anni nella promozione delle tecniche cinematografiche fra i giovani, pertanto daremo il nostro forte contributo alla sua riuscita».
Infine, le parole di Andrea Tonucci dell’AVI Umbria (Associazione Vita Indipendente): «Ringraziamo per esser stati coinvolti in questa bellissima iniziativa, stimolante, di prospettiva nazionale. Porteremo la nostra esperienza nello sviluppo di forme di aggregazione, dal lavoro, al tempo libero, alla comunicazione con strumenti innovativi. In bocca al lupo a tutti noi!». (S.B.)
Ringraziamo Francesco Mezzapelle e Ciro Oliviero per la collaborazione.
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