Il Campionato Mondiale di Wheelchair Hockey si conclude oggi con la vittoria a sorpresa della Germania, il nuovo campione del mondo. Non ci credono nemmeno loro, i giocatori tedeschi, di aver battuto l’Olanda, una squadra che finora era rimasta imbattuta e stringeva con decisione le coppe europea e mondiale conquistate. La superiorità tecnica dell’Olanda pareva indiscussa e in questi giorni vederli giocare è stato emozionante, a tratti perfino sorprendente per la velocità e l’agilità con cui gli atleti viaggiano, si potrebbe dire volano, sulle loro carrozzine, e per la decisione con cui le sanno fermare di colpo, colpiscono la palla, si spostano in difesa tenendo la porta sempre protetta con almeno due carrozzine oltre a quella del portiere. Ma la Germania si è mostrata altrettanto capace e agguerrita e ha condotto una finale tenendo testa all’Olanda fin dal primo tempo, che si è concluso addirittura tre a uno in favore della squadra tedesca. Nel secondo tempo l’Olanda è rimontata e ha poi continuato a rispondere con un goal a ogni nuovo goal messo a punto dagli avversari. La partita è finita in pareggio e si è conclusa 7 a 6 nei tempi straordinari, sotto lo sguardo incredulo e, manco a dirlo, felicissimo della stessa Germania. Un campionato delle sorprese, questo, bisogna dirlo, visto che anche per l’Italia, che si è fermata al quarto posto contro la Finlandia che l’ha battuta 6 a 5, la salita sul podio pareva scontata. Perché anche nei precedenti campionati europeo e mondiale aveva conquistato il terzo posto e perché questa volta, prima ancora di afferrarlo, le stava addirittura stretto. La nostra nazionale era davvero pronta per la finalissima e ha affrontato il campionato mondiale in gran forma, affiatata. Si è mostrata in grado di sferzare attacchi vincenti e capace di creare azioni di gruppo molto compatte. Il quarto posto è stato un colpo inaspettato.
Il presidente della FIWH (Federazione Italiana Wheelchair Hockey) Antonio Spinelli si fa portavoce di tutto il wheelchair hockey italiano: «Siamo felici per la vittoria della Germania, che ha giocato benissimo. Siamo felici del secondo posto dell’Olanda, le cui prestazioni rimangono sorprendenti. Pur a malincuore non possiamo non dire che anche la Finlandia è stata molto brava. Però non riusciamo ancora a crederci di non aver portato a casa il terzo posto» dice «perché eravamo sicuri di ottenerlo. Ci lamentavamo del terzo posto perché ci pareva poco e sostanzialmente lo sentivamo già nostro. Mai dare le cose per scontato però. La Finlandia ha avuto una rimonta nei minuti finali e forse noi nel frattempo ci eravamo un po’ troppo rilassati, pensando di avere già vinto, visto che abbiamo tenuto testa per tutta la partita. Ma questo è il bello dello sport vero. Non si può mai sapere. Ora la squadra è ovviamente molto amareggiata ma dentro di sé ogni giocatore ha anche il ricordo delle altre partite fatte, della bella prestazione in campo con l’Olanda, ad esempio, quando abbiamo perso ma dando parecchio filo da torcere agli ex campioni del mondo. Questi ricordi servono a darci la consapevolezza delle nostre qualità e dell’alto livello tecnico che abbiamo ormai raggiunto».
Per questo, e non solo per questo, Spinelli parla di vittoria dell’Italia.
«Secondo me abbiamo vinto comunque, per due motivi» ci spiega. «Innanzitutto le prestazioni dei nostri giocatori sono salite moltissimo di livello e questo ci rende tutti orgogliosi. La partita con l’Olanda è stata entusiasmante e ci ha mostrato capaci di confrontarci degnamente con loro. Il quarto posto non ci fa merito, siamo stati sfortunati, avremmo potuto ottenere ben di più. Sono amareggiato di questo ma penso che siamo davvero vicini a una svolta. Inoltre, abbiamo comunque vinto come organizzazione italiana. Portare in Italia un campionato mondiale non è stata una cosa da poco ma ce l’abbiamo fatta. Mentre con gli Europei a Roma avevamo fatto fatica dal punto di vista logistico, questa volta ogni cosa è andata per il verso giusto. Tutti sono contenti del posto, degli alberghi, del palazzetto, della nostra accoglienza, dell’organizzazione generale. Ha funzionato tutto fino alla fine e non posso che ringraziare la mia squadra di collaboratori e volontari. Si sono dati molto da fare e insieme abbiamo dimostrato che la FIWH è ormai in grado di gestire situazioni complesse e prestigiose come questa. Una vittoria che per me e per tutto il Wheelchair Hockey Italia è fondamentale».
Cosa ha dato questo Campionato alla Federazione?
«Innanzitutto contribuisce al processo internazionale di strutturazione tecnica della nostra disciplina sportiva. Durante questo campionato è stato messo a punto il sistema di controllo delle velocità delle carrozzine, ad esempio. Stiamo facendo un percorso per uniformare le regole di questo sport e importante è stata la presenza qui di delegati canadesi, pur non presenti tra le squadre in gara, ma venuti per osservare il modo in cui giochiamo. Inoltre, fondamentale è stata la visibilità mediatica che abbiamo ottenuto. Sono venuti giornalisti RAI e SKY. Lo spot ufficiale dell’evento, realizzato da Aldo Bisacco, è andato in onda in varie emittenti. Siamo usciti sul Corriere, la Gazzetta e siamo stati anche seguiti quotidianamente dai media locali. A dire il vero ci speravo moltissimo ma non mi aspettavo tanto clamore. Adesso molte più persone sanno dell’esistenza del wheelchair hockey e la visibilità conta da una parte per il reperimento, essenziale, degli sponsor. Ma dall’altra anche e soprattutto perché vogliamo che venga conosciuto da un numero sempre maggiore di ragazzi, in modo che si allarghino le fila degli atleti. Il wheelchair hockey ha cambiato la vita di molti giovani con disabilità gravi e gravissime, dando loro una motivazione, una spinta, e offrendo inoltre loro un contesto vivace dove stringere amicizie e per viaggiare, entrare in contatto con ambienti diversi. Per alcuni atleti questo sport è addirittuta l’unica ragione di vita, è l’unica cosa che fanno».
Buona parte del merito di tanto successo è del presidente Spinelli. Grazie a lui e al suo staff un campionato mondiale è stato giocato in Italia. Cerchiamo di capire meglio chi è Antonio Spinelli.
«Assisto persone con disabilità presso il Centro Don Gnocchi di Milano e sono un appassionato sportivo. Una persona con cui lavoravo praticava wheelchair hockey e una volta mi chiese di accompagnare quattro arbitri nella loro formazione. Alla fine del percorso loro se ne andarono tutti e rimasi io. Cominciai a fare l’arbitro e mi piacque. Poi, cinque anni dopo, nel 1999, quasi per gioco mi candidai alla preseidenza di quella che allora non era ancora una federazione ma una lega. E venni eletto. Da allora continuo a rivestire questo ruolo».
Quali sono gli obiettivi principali della sua presidenza?
«Rafforzare l’identità della federazione, renderci forti nella struttura, e rafforzare la nostra immagine fuori. Ottenere più visibilità possibile, farci conoscere da più ragazzi possibili, ottenere finanziamenti che permettano ai nostri atleti di acquistare carrozzine competitive e pulmini per i trasporti, ad esempio. E avere uno staff che gestisce tutto questo con regolarità e competenza. Sono obiettivi già in parte raggiunti in questi dieci anni, e l’obiettivo è di continuare a percorrere questa strada, andando ancora avanti e avanti».(Barbara Pianca)
* presidente nazionale FIWH (Federazione Italiana Wheelchair Hockey)
Ai Campionati Mondiali di wheelchair hockey, seguiti per Superando dall’inviata Barbara Pianca, abbiamo già dedicato i testi:
Ore di vigilia per Italia-Germania di wheelchair hockey (cliccare qui); L’hockey in carrozzina vuole definire la sua identità internazionale (cliccare qui); Ai nastri di partenza i Mondiali di hockey in carrozzina (cliccare qui); Un atleta plurimedagliato ai Campionati Mondiali di Wheelchair Hockey (cliccare qui)
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