Abbiamo già avuto occasione (se ne legga ad esempio cliccando qui) di occuparci del baskin (abbreviazione di “basket integrato”), disciplina nata da alcuni anni a Cremona – in un contesto scolastico e dalla collaborazione di genitori, professori di educazione fisica e di sostegno – per permettere a giovani normodotati e a giovani con qualsiasi tipo di disabilità fisica e/o mentale che consenta il tiro in un canestro di giocare nella stessa squadra, composta sia da ragazzi che da ragazze.
L’obiettivo principale è quello di mettere in discussione la “rigida struttura” degli sport ufficiali, diventando un vero e proprio “laboratorio di società”.
«Anche i ragazzi normodotati – ci aveva spiegato a suo tempo Laura Carini della Segreteria dell’Associazione Baskin ONLUS, che dal 2006 costituisce il riferimento di tale attività – beneficiano di questo percorso. Infatti nel baskin essi imparano ad inserirsi e a organizzare un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità differenti. Essi devono così sviluppare nuove capacità di comunicazione, mettendo in gioco la propria creatività e instaurando relazioni affettive anche molto intense. Inoltre la condivisione degli obiettivi sportivi con i ragazzi disabili permette loro di apprezzare le ricchezze e le capacità che la diversità porta con sé. Riguardo a questi ultimi, dopo sette anni di attività possiamo dire che i risultati raggiunti sono notevoli: è aumentata infatti la fiducia in se stessi, la capacità di coniugare il sacrificio al piacere, sono cresciute le abilità psicomotorie e quelle di interazione con i ragazzi e con gli adulti».
Una nuova importante scadenza, per questa attività in evoluzione, si avrà sempre a Cremona (Oratorio Cristo Re, ore 15), domenica 29 maggio, con le finali del Gran Trofeo Baskin, a incominciare da quella per il terzo e quarto posto (tra SAS e Boschetto) e concludendo con la finalissima (tra Corona e San Michele). Fra le due partite, è prevista anche un’esibizione di baskin junior. (S.B.)