Come abbiamo più volte sottolineato, l’ambasciatore neozelandese Don MacKay, nella sua qualità di presidente del Comitato Ad Hoc (Ad Hoc Committee), ha coordinato in modo eccellente i lavori di questo importante consesso, che dopo cinque anni di lavoro ha portato ad ottenere la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
L’avevamo già incontrato nell’agosto del 2005 ed è ora quanto mai interessante tornare a parlare assieme, in coincidenza con la firma della Convenzione stessa.
Cosa pensa di questa giornata?
«È un evento straordinario. Mai prima d’ora tanti Paesi avevano firmato una Convenzione il primo giorno e mai vi era stata una partecipazione tanto ampia della società civile. Le organizzazioni delle persone con disabilità possono essere fiere di questo risultato. È anche un momento particolarmente significativo per le Nazioni Unite che vedono riconosciuto il loro ruolo e avanzano nel progresso della tutela dei diritti umani nel mondo».
Crede che l’impatto della Convenzione produrrà un cambiamento nella condizione delle persone con disabilità nel mondo?
«Senza dubbio. La Convenzione e molto chiara e per i Paesi che la ratificano sarà uno strumento forte per la tutela dei diritti umani delle persone con disabilità. In più la partecipazione delle organizzazioni di persone con disabilità al processo di ratifica, monitoraggio e implementazione consente di avere una ragionevole speranza che i princìpi e le norme contenute nel documento saranno rispettati».
Si parla della rapida ratifica della Convenzione e della sua rapida entrata in vigore. Questo significa che è probabile che si raggiunga il numero di 20 paesi per l’entrata in vigore già a giugno o luglio di quest’anno. Pensa sia possibile?
«Partendo da quello che è successo oggi, mi pare che possiamo essere ottimisti. Credo infatti che si raggiungerà molto presto il numero di Paesi necessario per l’entrata in vigore della Convenzione. Anche questo sarà un risultato mai raggiunto prima».
Se il processo di ratifica sarà così rapido, già si dice che la prima Conferenza degli Stati Membri possa essere in autunno, con l’elezione dei membri del Comitato Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità. E siccome tra i Paesi che ratificheranno rapidamente la Convenzione e che avranno diritto di voto in quella sede, sembra ve ne siano alcuni che non hanno “collaborato” molto durante questi anni, non vi è il rischio che al momento dell’elezione dei membri del Comitato, alcuni suoi rappresentanti ne possano rallentare il lavoro e limitarne l’efficacia?
«No. Il ruolo del Comitato è quello di monitorare l’applicazione della Convenzione e raccogliere tutte le informazioni relative alla tutela dei diritti umani nel mondo. Non credo che questo compito possa essere inficiato o limitato».
Qual è il suo sentimento per la responsabilità di aver gestito il Comitato Ad Hoc durante i vari negoziati?
«Voglio semplicemente dire che sono orgoglioso di aver contribuito al miglioramento della qualità della vita dei milioni di persone con disabilità nel mondo».
*Componente della Delegazione Italiana alle Nazioni Unite, per la firma della Convenzione.
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