Desidereresti vivere per molti anni in una camera a quattro letti?

«La Giunta Regionale delle Marche – scrivono varie organizzazioni di tale Regione – ha approvato le proposte di modifica dei requisiti delle strutture diurne e residenziali, provvedimento che interessa 12.500 persone (disabilità, anziani non autosufficienti, disturbi psichiatrici, minori, demenza). Quelle proposte di modifica sono in continuità con i contenuti estremamente inadeguati dei Regolamenti del 2020, o addirittura li peggiorano. Basti pensare alla proroga di ulteriori 10 anni per l’adeguamento strutturale delle camere, che potranno continuare ad essere di 4 (o più!) letti per camera»

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Haydée Longo presidente della Consulta di Milano per le persone con disabilità

Avvocata con una specializzazione sui diritti e l’inclusione delle persone con disabilità, disability manager, socia e consigliera nell’AISM di Milano (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Haydée Longo è la nuova presidente della Consulta Cittadina del Comune di Milano per le persone con disabilità, organo dalle funzioni consultive e/o propositive che collabora con il Consiglio e la Giunta Comunale, ad esempio nel percorso che porta alla stesura del “Piano Welfare” per le parti relative alle persone con disabilità

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Vietato alle persone con disabilità disturbare gli ospiti in vacanza!

«Per soggiornare lì non avremmo dovuto disturbare gli ospiti in vacanza, i clienti avrebbero potuto scrivere recensioni negative»: tale richiesta sarebbe stata fatta a due giovani ciechi in un villaggio turistico di Vieste sul Gargano. «Dobbiamo riflettere ancora – commenta la ministra per le Disabilità Locatelli – sulla necessità di sensibilizzare e investire in un turismo realmente accessibile, eliminando le barriere architettoniche, ma anche e soprattutto quelle culturali. Nessuno, però, è escluso da questo percorso, che riguarda anche ogni singolo cittadino e tutte le nostre comunità»

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Situazioni processuali in cui si parte da condizioni economiche ben differenti

«Esprimiamo forti perplessità, da un punto di vista etico, che una famiglia di una persona con disabilità, già fortemente provata dalle esigenze di cura e dalle preoccupazioni per il futuro del figlio, debba privarsi e privare il figlio di 300.000 euro di spese processuali»: lo affermano i sottoscrittori del presente contributo (FISH Lazio, FIDA, Forum Terzo Settore Lazio, Istituto Luca Coscioni, Laura Andrao), sulla vicenda di Elena e del figlio Mario, chiedendo poi «alla Politica di disciplinare situazioni processuali dove le parti hanno una condizione economica di partenza molto differente»

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Caregiver familiare, oppure “per scelta” o “condiviso con la comunità”?

«Ho letto con molto interesse e piacere – scrive Salvatore Nocera – l’articolo di Simona Lancioni “Sono stata una caregiver “anomala e imprevista”, pubblicato da “Superando.it”, piacere per le argomentazioni chiarissime sulla differenza tra caregiver familiare e lavoratori impegnati nell’assistenza, oltreché per l’insistenza sulla legittimità del “caregiver per scelta” e del “Care Collective” (“cura condivisa con la comunità”), interesse per il fatto che il dibattito scaturito dagli ultimi interventi di “Superando.it” sui caregiver ha stimolato alcune mie riflessioni giuridiche»

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Quella condanna all’Italia per violazione dei diritti umani

Dopo il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, anche l’Associazione Diritti alla Follia ha commentato la recente Sentenza con cui la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha riscontrato gravi violazioni da parte dell’Italia sulla ben nota vicenda di Carlo Gilardi, anziano professore inserito in una Residenza Sanitaria Assistenziale contro la propria volontà, sottoposto a isolamento sociale e ad un uso improprio della disciplina del Trattamento Sanitario Obbligatorio

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Sono stata una caregiver “anomala e imprevista”

«Una mia riflessione pubblicata su queste pagine – scrive Simona Lancioni -, riguardante le misure di tutela per i caregiver in Italia, ha suscitato un confronto pubblico. Nel ringraziare quindi Alessandra Corradi, presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, Alessandro Chiarini e Caterina Landolfi, presidente e componente del Comitato Esecutivo del CONFAD, per i contributi in cui hanno espresso rilievi critici in merito a qualche mia posizione, propongo in replica e con spirito costruttivo ulteriori riflessioni, da “caregiver anomala e imprevista”, quale sono stata per anni»

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Centri estivi e disabilità: le norme, le criticità e come tutelarsi

Cosa sono i centri estivi, chi li gestisce, quali sono le linee guida di tali strutture in tema di disabilità, con tutte le possibili criticità in tal senso, dall’esclusione di bambini/bambine e ragazzi/ragazze con disabilità, alla richiesta di pagamento di costi superiori, dalla frequenza ridotta, alla richiesta di pagare l’educatore/assistente in più per il figlio/figlia; il tutto con alcune indicazioni su come eventualmente tutelarsi. Sono questi i temi di un approfondimento prodotto dal Centro Studi Giuridici HandyLex di cui suggeriamo senz’altro la consultazione

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Per una Legge adeguata sui caregiver familiari

«Tutti coloro che sono animati dall’obiettivo di ottenere una Legge adeguata sui caregiver familiari sollecitino le Istituzioni a dare risposte in uno spirito di collaborazione e dialogo da parte di tutti i soggetti in causa»: è la conclusione di Alessandro Chiarini e Caterina Landolfi in questo contributo di riflessione, che prende le mosse dall’articolo “Quali tutele predisporre per la figura del caregiver?”, pubblicato alcuni giorni fa su queste stesse pagine

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La complessa realtà dei caregiver familiari (e non) nel nostro Paese

«Le tutele per i caregiver familiari devono comprendere tutto ciò che riguarda lo status di lavoratore – scrive Alessandra Corradi, presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti – perché il caregiver è un lavoratore, non sceglie di assistere, ma vi è costretto per la lacuna esistente nel nostro sistema sociosanitario discendente da un vuoto normativo, e solo grazie a questo lavoro il familiare assistito e amato vive una vita dignitosa. E si deve smettere di pensare che un bonus mensile possa risolvere tutto»

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