Il contestato trasferimento di una scuola modello di inclusione

C’è una scuola media inferiore a Milano, la Scuola Vivaio, che costituisce un vero e proprio modello di inclusione. Pensata alla metà degli Anni Settanta per gli alunni e le alunne non vedenti, essa offre attualmente un percorso particolare a studenti vedenti, non vedenti e con altre disabilità e alle loro famiglie. Il Comune di Milano ne ha deciso il trasferimento in un’altra struttura, che i familiari ritengono però inadeguata e che comprometterebbe l’accessibilità e la sicurezza soprattutto di alunni e alunne con ipovisione, disabilità motoria o disturbi dello spettro autistico

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Per una vera inclusione di alunni e alunne con autismo

L’idoneità degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, l’ingresso di operatori esterni specializzati (incaricati dalle famiglie), una corretta formazione degli operatori degli Sportelli Autismo/Scuole Polo e l’inserimento di almeno un insegnante tutor qualificato nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo: è la sostanza delle quattro proposte inviate al Ministero dell’Istruzione e del Merito dall’APRI ((Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale), per garantire una vera inclusione degli alunne e delle alunne con autismo

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Privacy e scuola: il nuovo vademecum del Garante e gli alunni con disabilità

Il trattamento dei dati personali nel servizio nazionale di istruzione e formazione, in conformità della normativa europea e italiana: se ne occupa il nuovo vademecum “La scuola a prova di privacy”, pubblicato dal Garante per la Tutela dei Dati Personali, che in molte parte riguarda anche gli alunni/alunne e gli studenti/studentesse con disabilità o DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), come ben si apprende in un ampio approfondimento ad esso dedicato, presente nel sito del Centro Studi Giuridici HandyLex, del quale suggeriamo senz’altro la consultazione

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Altro che parole ironiche, qui si tradisce la missione stessa della scuola!

«Troviamo gravissimo – scrivono dall’AID (Associazione Italiana Dislessia) – che una dirigente scolastica scriva in Facebook: “I mesi di aprile e maggio sono PE RI CO LO SI SSI MI. Decine e decine di studenti diventano, all’improvviso, dislessici, discalculici, disgrafici… ma poveri… sarà il cambio di stagione”, dichiarando di averlo fatto con intenti ironici. Se l’avesse fatto un ragazzo, sarebbe stato accusato di bullismo. E un adulto? Un dirigente scolastico? Ci aspettiamo che l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e il Ministero dell’Istruzione facciano chiarezza sull’accaduto»

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La “colpa” è del nostro sistema di formazione dei docenti

«A seguito dell’episodio di aggressione di uno studente che ha ferito una professoressa – scrive Salvatore Nocera – tutti si interrogano su chi ricada la “colpa” di questo incredibile evento. Mi permetto di avanzare l’ipotesi che la vera “colpa” sia del nostro sistema di formazione dei docenti. Infatti, essi continuano ad insegnare come si è fatto da sempre e cioè con una buona e talora ottima preparazione sulla loro disciplina e nessun obbligo per legge di formazione iniziale su come si insegna e su come si deve essere preparati ad educare i giovani»

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Soluzioni per una scuola che sia realmente più inclusiva

Basato sulla relazione, per una società e una scuola inclusiva dove le diversità siano risorse, il metodo della maestra Barbara Riccardi, nato dall’esperienza della saga “Barbara Maestra in Azione”, iniziata con il volume “Scarabocchi in fuga” (illustrazioni di Francesco Nardi), è stato al centro di un incontro a Roma al quale è intervenuto anche Salvatore Nocera, soffermatosi, per l’occasione, anche sulla posizione della Federazione FISH, riguardante la necessità di un’apposita classe di concorso per il sostegno

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L’assistenza scolastica per l’inclusione nella nuova complessità sociale

«C’è un sistema di servizi caratteristici dell’integrazione scolastica per l’inclusione delle disabilità, che mostra delle difficoltà strutturali e chiede di essere rinnovato e riorganizzato. Ci si riferisce ai servizi di assistenza scolastica per l’inclusione, nati in tempi remoti per le disabilità sensoriali, ma nel tempo estesi a vari profili di disabilità»: se ne parlerà durante il convegno “L’assistenza scolastica per l’inclusione nella nuova complessità sociale”, promosso per il 31 maggio a Verona (ma fruibile anche online), dalla Cooperativa Socioculturale SCS

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Le azioni per una scuola inclusiva

Si terrà il 27 maggio a Scandicci (Firenze) il convegno “Il CUI e le azioni per una scuola inclusiva: la diversità nel contesto scolastico”, organizzato dalla locale Associazione CUI – I Ragazzi del Sole (Comitato Unitario Invalidi), con l’obiettivo di affrontare il tema dell’accoglienza degli alunni e delle alunne con disabilità nei contesti scolastici, e l’individuazione delle azioni e delle buone prassi per la sensibilizzazione alla diversità e l’inclusione

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Barbara, Maestra in azione: soluzioni per essere inclusivi

È un metodo basato sulla relazione, per una società e una scuola inclusiva dove le diversità sono risorse: è “GiochImparando”, ideato da Barbara Riccardi e nato dall’esperienza della saga “Barbara Maestra in Azione”, pubblicata da Anicia e iniziata con il volume “Scarabocchi in fuga”. Non solo un’opportunità formativa per insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, ma un modo alternativo di fare formazione. Illustrato da Francesco Nardi, ex alunno di Riccardi, il 24 maggio “Scarabocchi in fuga” sarà al centro di un incontro alla Biblioteca Casatanense di Roma

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DSA e scuola: passi indietro nell’applicazione della Legge

Nelle scuole italiane gli alunni e le alunne con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento: dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia) sono il 5,4%, ma a dodici anni e mezzo dal varo della Legge 170 /10 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in àmbito scolastico”), quanto essa è stata realmente applicata nelle scuole stesse? I risultati di un’indagine dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) fanno pensare che negli ultimi anni vi sia stato un significativo passo indietro nell’applicazione della legge, anche forse a causa degli infelici effetti della pandemia

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