Didattica a distanza: se la conosci non la subisci

Sarà questo il tema del terzo seminario in rete proposto nell’àmbito di un miniciclo gratuito di incontri che partiranno domani, 12 maggio, a cura dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, insieme al Coordinamento Regionale Toscano dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), iniziativa voluta con il principale obiettivo di supportare genitori e docenti in questo particolare momento, accompagnandoli nel difficile ruolo di educatori di figli e studenti, ma soprattutto di futuri adulti

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Didattica a distanza e assistenti: meglio una scuola “buona” o “giusta”?

«È necessaria una riflessione seria – scrive Paola Di Michele – sul futuro dell’inclusione scolastica, specie al netto di cosa ha provocato, nel profondo della scuola italiana, lo tsunami del Covid-19, che ne ha messo a nudo ogni più piccolo difetto, ivi inclusi i diritti dei bambini con disabilità e il ruolo assolutamente marginale, ai fini del coinvolgimento e della programmazione degli interventi, degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Che pure, nella vita scolastica “ordinaria”, “normale” hanno un ruolo importantissimo, senza che a questo corrisponda un reale riconoscimento»

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Il nostro dibattito sulla valutazione degli alunni con e senza disabilità

Con un ulteriore intervento di Alfonso Amoroso, avvocato e genitore di una persona con disabilità e la risposta dell’avvocato Salvatore Nocera, concludiamo questa fase del dibattito da noi aperto in queste settimane sulla valutazione degli alunni con e senza disabilità, con l’auspicio di avere contribuito positivamente a far discutere su questa e altre importanti tematiche riguardanti l’inclusione scolastica, dichiarandoci per altro sempre aperti a ricevere ulteriori costruttive riflessioni di approfondimento

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La ripresa della scuola per gli alunni con disabilità intellettive

Un documento con i punti fondamentali ritenuti necessari alla riapertura delle scuole, «per garantire una vera inclusione di tutti gli studenti con disabilità e nello specifico di quelli con disabilità intellettive e relazionali, senza lasciare indietro nessuno», è stato presentato dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), in occasione di un incontro in videoconferenza, avuto da tale organismo con il Comitato Tecnico del Ministero dell’Istruzione

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Della didattica a distanza, dell’insegnamento di sostegno e altro ancora

«Tenuto conto che la frequenza delle scuole non è possibile per la pandemia – scrive Giovanni Maffullo – di fatto, a fronte della voragine creatasi, come insegnante specializzato non posso fare altro che cercare di costruire un ponte con l’alunno disabile, consapevole che si tratta, pur sempre, di un surrogato. Al di là e oltre la pandemia, però, se si vuole veramente e in termini socio-politici un concreto rilancio della qualità del servizio scolastico, occorre investire denari sia nella formazione delle persone che operano nella scuola, sia facendo precise scelte di campo»

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Tanti bambini e ragazzi sperduti nell’isolamento informatico

«La didattica a distanza – scrive Antonio Giuseppe Malafarina – ha i suoi limiti, funziona a singhiozzo. Il lavoro degli insegnanti diventa molto impegnativo e tanti bambini e ragazzi con disabilità si trovano sempre più sperduti nel loro isolamento informatico. Questo periodo ci serva da laboratorio verso una vera didattica a distanza. Ma una didattica che, a partire da subito, deve essere affiancata da soggetti in grado di fornire umanità concreta a domicilio. La tecnologia da sola oggi per molti è solo un pannicello caldo. Per alcuni un “pannicello acido”»

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Alunni con disabilità: una lettera “bella”, ma non ancora “buona”

La recente lettera della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, inviata alle scuole italiane e dedicata all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità in tempo di coronavirus, ha creato e sta tuttora creando un ampio dibattito tra le Associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie. «È una lettera “bella” – scrive Salvatore Nocera -, ma adesso è necessario che, con atti normativi, divenga anche “ buona”, cioè idonea a realizzare concretamente le richieste delle Associazioni, per la migliore crescita educativa di tutti gli alunni»

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Gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione e la didattica a distanza

«L’avvio della didattica a distanza – scrive Donatella Morra -, con i bisogni insoddisfatti soprattutto degli studenti con disabilità più gravi, ha messo ancor più in evidenza l’importanza del ruolo ricoperto dagli assistenti all’autonomia e alla comunicazione e la necessità del riconoscimento dei loro diritti oltre che dell’elencazione dei loro doveri»

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La necessità di rafforzare il patto educativo scuola-famiglia

Il presente contributo di Ida Palange, madre di una giovane con sindrome di Down, si inserisce all’interno del dibattito da noi avviato sul tema della valutazione degli alunni con e senza disabilità. «Le famiglie – scrive tra l’altro Palange – chiedono che non si decidano percorsi differenziati sulla base di pregiudizi, ma che si attuino percorsi personalizzati che portino ogni alunno a raggiungere il successo formativo sulla base delle proprie reali potenzialità, applicando tutti gli strumenti e gli ausili necessari per mettere in condizione l’alunno stesso di apprendere»

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Il sostegno va garantito anche al tempo del coronavirus

È un pronunciamento attualissimo, quell’Ordinanza prodotta dal Tribunale Civile di Roma, secondo la quale anche in periodo di didattica a distanza il docente per il sostegno e i docenti curricolari debbono continuare a seguire gli alunni con disabilità per tutte le ore di insegnamento previste normalmente. Si tratta infatti della fissazione di un principio certamente utile alle famiglie, per far valere il diritto allo studio dei propri figli anche in questo periodo di grave emergenza

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