«Il Segretario Generale saluta l’accordo raggiunto sul testo della Convenzione per i Diritti delle Persone con Disabilità come una storica conquista per i 650 milioni di persone con disabilità del mondo».
Con queste parole Kofi Annan, segretario generale delle Nazioni Unite, ha voluto sottolineare nei giorni scorsi – attraverso il suo portavoce – l’eccezionale valore rappresentato dall’approvazione della Convenzione che tutelerà i diritti delle persone con disabilità.
«Il Segretario – continua la nota – ritiene che le persone con disabilità non abbiano ricevuto, fino ad oggi, una protezione adeguata e auspica che questa Convenzione, benché molto in ritardo, segni l’inizio di una nuova era in cui esse avranno esattamente gli stessi diritti e opportunità di chiunque altro».
Inoltre, anche per non vanificare gli enormi sforzi compiuti nei cinque anni di lavoro che hanno portato a questo documento, «Annan esorta tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a ratificare la Convenzione e ad assicurare la sua messa in pratica nei tempi più rapidi possibili».
«Ciò che abbiamo fatto con la Convenzione – aveva dichiarato in chiusura dei lavori Don MacKay, ambasciatore della Nuova Zelanda e presidente del Comitato Ad Hoc (Ad Hoc Committee), l’organismo che ha elaborato il documento – è stato di esporre chiaramente delle regole, indirizzate ai governi dei vari Paesi, affinché questi rendano effettivi i diritti che le persone con disabilità già hanno, ma di cui non possono godere».
Nessun nuovo diritto, quindi, come conseguenza della Convenzione, ma l’assoluto divieto a discriminare le persone con disabilità in qualsiasi ambito della vita.
I mass media di ogni parte del mondo o quasi, dagli Stati Uniti al Medio Oriente, dall’India alla Nuova Zelanda, hanno riconosciuto il giusto valore di questo fondamentale passo verso le pari opportunità e il rispetto dei diritti delle persone con disabilità.
Diventa quindi ancor più imbarazzante, di fronte alle parole di Annan, dover ricordare che a tutt’oggi, nonostante la lettera di denuncia di Giampiero Griffo -componente della delegazione italiana all’ONU – pubblicata alcuni giorni fa dal nostro sito, gli organi di informazione del nostro Paese non si sono ancora resi conto di nulla…
(C.N.)