Il ponte e il presidente

Bene fa, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ad evitare di inaugurare ufficialmente il nuovo «Ponte della Costituzione» di Venezia, che nonostante il nome scelto, oltre a violare alcuni fondamentali principi della Convenzione stessa, infrange obblighi e divieti contenuti in varie leggi, non rispettando i requisiti riguardanti le barriere architettoniche e quelle percettive per non vedenti e ipovedenti

Il nuovo «Ponte della Costituzione» a VeneziaIl 18 settembre [oggi, N.d.R.] il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà a Venezia per visitare l’Undicesima Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale.
Nelle ultime settimane sono state esperite numerose iniziative – sia attraverso la stampa che con lettere indirizzate direttamente al Quirinale – per evitare che in tale occasione il Presidente inaugurasse ufficialmente il “famigerato” nuovo ponte sul Canal Grande – quello progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava – dando quasi un avallo istituzionale ad un’opera priva dei requisiti imposti dalla normativa vigente sull’eliminazione delle barriere architettoniche e delle barriere percettive per non vedenti ed ipovedenti.
Oltretutto, le modalità realizzative delle scalinate del ponte le rendono pericolose anche per le persone normodotate, come è dimostrato dai rischi di cadute verificatisi già nei primi giorni di apertura del ponte, a causa della scarsa individuabilità dei gradini nelle ore serali.

Il presidente Napolitano ha compreso le motivazioni addotte dalle persone con disabilità per contestare la legittimità dell’opera e ci piace credere che abbia evitato un’inaugurazione ufficiale da parte sua per la sua particolare sensibilità nei confronti dei problemi delle persone in situazione di disagio e non per il timore di una manifestazione di protesta dei disabili.
Abbiamo avuto infatti conferma dalla Segreteria del Quirinale che il Presidente si limiterà a prendere visione del nuovo ponte in forma strettamente privata, forse passandovi sotto a bordo di un’imbarcazione.

Come è stato ampiamente denunciato in numerosi articoli sulle varie testate cartacee e on line, il ponte, beffardamente intitolato alla “Costituzione italiana”, oltre a violarne alcuni fondamentali principi, infrange obblighi e divieti contenuti nelle Leggi 41/8613/89, nel DM 236/89, nel DPR 503/96, nella Legge 67/06 e nella stessa Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

*Presidente nazionale dell’ADV (Associazione Disabili Visivi).

Sulla vicenda del “Ponte di Calatrava” (oggi “Ponte della Costituzione”), segnaliamo, sempre nel nostro sito, i testi recenti:
– Discriminazione a mezzo stampa, disponibile cliccando qui
– Quando i veneziani non sono all’altezza della città
disponibile cliccando qui.
– Quando l’ignoranza tocca il fondo
disponibile cliccando qui.
– Non si può proprio chiamarlo «Ponte della Costituzione»
disponibile cliccando qui.
– Quel ponte è un’opera incompleta, disponibile cliccando qui.
– Ovovia: la parola al direttore dei lavori, disponibile cliccando qui.

Altri precedenti testi dedicati al Ponte di Calatrava sono:
– E finalmente il ponte arriva!, disponibile cliccando qui.
– Il futuro del quarto ponte, disponibile cliccando qui.
– Approvata l’ovovia per il quarto ponte di Venezia
disponibile cliccando qui.
– Il quarto ponte di Venezia, disponibile cliccando qui.

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