Brutti segnali di intolleranza

Come interpretare altrimenti la lettera inviata da un gruppo di commercianti al Sindaco di Montesilvano (Pescara), ove si chiede di sostituire i parcheggi riservati alle persone con disabilità con spazi di carico e scarico, in una strada resa recentemente del tutto accessibile? E subito torna alla mente l'episodio accaduto qualche settimana fa nella periferia di Roma, ove un Comitato di Quartiere ha presentato un'interrogazione al proprio Municipio, sostenendo in pratica che «le persone con disabilità sono pericolose per la comunità»...

Disegno di Dino Aloi realizzato in esclusiva per «DM», giornale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e qui ripreso per gentile concessione«Siamo riusciti ad abbattere moltissime barriere architettoniche e anche culturali, attraverso iniziative concrete di civiltà. L’unica risposta, questa, che può essere data al mondo della disabilità il quale ha bisogno di fatti e non di parole». Lo aveva sottolineato qualche tempo fa da queste colonne Claudio Ferrante, responsabile dell’Ufficio DisAbili del Comune di Montesilvano (Pescara), una località della quale noi stessi abbiamo evidenziato negli ultimi mesi le frequenti e positive azioni in favore dell’accessibilità.
Tutto bene, dunque e cittadinanza di Montesilvano “felice” di poter contribuire a una crescita di civiltà? Purtroppo non sembra proprio, almeno per un piccolo gruppo di commercianti, resisi protagonisti nei giorni scorsi di una protesta formale nei confronti del sindaco Pasquale Cordoma.
Siamo in Viale Europa, una delle principali traverse che portano al lungomare e in linea con i vari interventi recentemente attuati nel Comune pescarese, la strada è stata riqualificata con nuovi marciapiedi completamente accessibili, dotati di scivoli di raccordo alla sede stradale e di percorsi tattili per non vedenti. Tre, inoltre, i parcheggi riservati alle persone con disabilità. Ebbene, non appena completati i lavori, dieci esercenti di Viale Europa hanno scritto al Sindaco che «quei posti sono troppi e che al contrario, dato il numero delle attività presenti, sarebbero sicuramente più utili degli spazi da utilizzare per il carico e lo scarico».

Claudio Ferrante usa toni di amara ironia per commentare la vicenda: «Evidentemente – ha dichiarato – in una società evoluta come la nostra, c’è ancora una tendenza a etichettare la gente che sia diversa come “malata”. I “malati” non devono lavorare, non possono parcheggiare, non possono prendersi un caffè, andare in chiesa, fare la spesa o comprare un giornale. Il sindaco Cordoma è destinato a entrare nel guinness dei primati, essendo stato criticato da alcuni commercianti perché sta sviluppando una politica locale troppo orientata a favorire l’inclusione delle persone con disabilità!».
«A Montesilvano – sottolinea ancora Ferrante – è in atto una vera e propria “battaglia” che sta sgretolando molte barriere architettoniche. Ora abbiamo parchi, strade, marciapiedi, spiagge, parcheggi e sedi istituzionali più accessibili e per queste battaglie abbiamo sempre ricevuto la solidarietà anche di moltissimi commercianti montesilvanesi, che hanno dimostrato interesse e vicinanza alla disabilità. Questo episodio gravissimo ci fa però capire come davvero le barriere culturali siano le più dure da abbattere! Se è vero infine che la grandezza di una comunità si misura sulla capacità di accogliere e valorizzare le persone, quegli esercenti meriterebbero di essere nominati uno per uno, così oltre alla faccia perderebbero anche i clienti».

Intolleranza e scarsa propensione per una società inclusiva, “sbandierate” oltretutto con una lettera alle Istituzioni: a questo ci fa pensare quanto accade a Montesilvano. E a pochi giorni dalla vicenda che nella periferia di Roma ha visto un Comitato di Quartiere presentare un’interrogazione al XII Municipio della capitale, sostenendo praticamente che «le persone con disabilità sono pericolose per la comunità» (se ne legga cliccando qui), non ci sembra proprio un bel segnale. (S.B.)

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