Dapprima la voce delle Associazioni e quella del XII Municipio di Roma (se ne legga cliccando qui), che accusavano il Comitato di Quartiere di Vitinia – frazione di Roma – di rifiutare l’avvio di un progetto residenziale dedicato a persone con disabilità psichica, come stabilito da una specifica Delibera (la si legga cliccando qui). Successivamente la risposta dello stesso Comitato di Quartiere (se ne legga cliccando qui), il cui rappresentante aveva dichiarato di aver proposto un’interrogazione al XII Municipio di Roma, «proprio per tutelare e non per discriminare le persone con disabilità», ritenendo la situazione del territorio del tutto inadatta (e “vuota” di servizi di ogni tipo) a una struttura del genere. Mancava solo la voce dei genitori di quelle persone con disabilità e con tale contributo riteniamo di avere fornito ai Lettori un quadro sufficientemente ampio di tutte le posizioni espresse.
Come sempre, in ogni caso, le nostre pagine restano aperte a ogni altra motivata testimonianza sulla questione. (S.B.)
«Quando ci si accorge di essersi spinti su un terreno non più sostenibile, ci si tira indietro e, per non perdere la faccia, si giustificano le proprie affermazioni con motivazioni che convincono ancora meno. Pare infatti che le parole del signor De Maio, presidente del Comitato di Quartiere di Vitinia, contro l’utilizzo di una struttura per le persone con disabilità, fossero dettate non da intenti discriminatori, ma anzi dal desiderio di tutelare dei soggetti deboli che il Municipio XII vuole rinchiudere in locali inadeguati, in contesti disturbanti, in un quartiere che ben conosce le difficoltà cui queste persone potrebbero essere esposte.
Grazie tante, signor De Maio, dei suoi buoni consigli e della sua benevolenza che, ci perdoni la franchezza, proprio non ci convincono. Noi genitori dei ragazzi disabili del Municipio e in particolare degli ospiti del Centro Diurno che – a seguito della Delibera Municipale 17/09 – troveranno nei locali di Vitinia una risposta alle loro mai ascoltate necessità, profondamente feriti dalle reazioni di “qualche mamma scalmanata” o da “comportamenti irrazionali”, ancorché “dettati dalla disperazione di un quartiere che non ha nulla”, non possiamo accettare ciò che ci appare come un goffo tentativo di ricucire.
Comprendiamo le giuste rivendicazioni di un servizio necessario come l’asilo nido, ma riteniamo che ogni rivendicazione vada portata avanti nelle sedi e nei modi giusti, e comunque non a discapito di necessità riconosciute come prioritarie.
Apprezziamo la risposta del presidente del Consiglio del Municipio XII, Marco Cacciotti [la si legga integralmente cliccando qui, N.d.R.], che a nostro avviso ha inquadrato il problema nella giusta dimensione. E poi, per favore, non definite i nostri figli “poveri e sfortunati ragazzi”, incapaci di sopravvivere tra gli “schiamazzi” degli studenti “normali”, la presenza di “un Centro Anziani sotto i piedi e il via vai di un Centro analisi”. I nostri ragazzi sono vaccinati da una vita di sguardi imbarazzanti, di discorsi improvvisamente interrotti, di risatine e ammiccamenti. Hanno imparato ad andare avanti in mezzo alle bufere delle vita quotidiana, con tutte le loro difficoltà e i loro mille handicap. Ce la faranno, dunque, a sostenere anche i disagi provenienti dall'”inadeguato” territorio di Vitinia, se vi troveranno l’accoglienza e il rispetto che è dovuto ad ogni essere umano.
I genitori delle persone con disabilità che utilizzeranno il Centro Diurno di Vitinia».
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