Una bimba Down insultata in pizzeria due mesi fa, a Treviso. Adesso il titolare del locale fa un “gesto riparatore” nei confronti della piccola e dei genitori: assumerà per una sera tre ragazzi Down come camerieri.
Questa sera [il 14 marzo, N.d.R.] alla pizzeria “Sant’Agostino” di Treviso serviranno le pizze e collaboreranno a preparare tre aiutanti speciali, i ragazzi dell’associazione “Albergo Etico” di Asti, che punta proprio a creare un albergo e un ristorante con il coinvolgimento di ragazzi Down. Catello Villani, titolare della pizzeria trevigiana, due mesi fa aveva immediatamente preso le distanze dalle offese rivolte da un cliente (rimasto sconosciuto) a una bimba down. «Quando si hanno figli mongoloidi è meglio restarsene a casa», aveva detto quel cliente a voce alta, “disturbato” dal gioco della piccola con dei pezzettini di carta. Lì per lì i genitori della bimba avevano lasciato cadere la cosa, per evitare scenate, ma nei giorni successivi il padre aveva denunciato pubblicamente quell’atto di inciviltà. E il titolare di “Sant’Agostino” aveva subito fatto sapere di non essersi accorto della cosa, altrimenti avrebbe allontanato quell’uomo arrogante. «Di clienti del genere ne facciamo volentieri a meno», aveva ribadito Villani.
«Fare lavorare da noi i tre ragazzi Down è la nostra risposta al comportamento odioso di quell’ignorante», ha spiegato Catello Villani. Un gesto di accoglienza e una bella esperienza in trasferta a Treviso per i ragazzi di “Albergo Etico”, alcuni di loro stanno già facendo i camerieri nel ristorante “Tacabanda” di Asti. Nicolò, 19 anni, è così bravo che è già stato assunto: «È il nostro migliore acquisto», dicono i titolari di Tacabanda.
Il figlio di Villani anticipa poi che ai ragazzi di “Albergo Etico” insegnerà anche l’arte della pizza. Un plauso all’iniziativa arriva dal ministro e candidato al governatore del Veneto Luca Zaia: «Andrò a stringere la mano personalmente al ristoratore di Treviso – fa sapere – mi auguro nascano iniziative simili». E porta l’esempio di un ristorante a Roma, “La Locanda dei Girasoli”, aperto dalla Cooperativa di Genitori “Il Quadrato”, dove i camerieri sono quattro ragazzi Down.
Punto di riferimento nel Veneto è invece il progetto portato avanti dall’Associazione DADI (Down, Autismo e Disabilità Intellettiva), a Padova. I ragazzi seguiti dall’associazione lavorano, nell’ambito dell’iniziativa House & Work, alla pizzeria “Gnam Gnam” di Padova, nel quartiere Mortise. «Un’esperienza bellissima – racconta Patrizia Tolot, vicepresidente di DADI – entusiasti sia i ragazzi che i clienti».
Riguardo al gesto riparatore, la Tolot, che è anche mamma di un ragazzo Down, commenta: «Ringrazio il titolare del locale per la sensibilità dimostrata assumendo a Treviso tre ragazzi per una sera, ma chiediamo però a ristoratori, commercianti, imprenditori veneti un impegno più consistente e duraturo. I nostri ragazzi sono ottimi baristi, camerieri, cuochi. Purtroppo però sono pochissimi i Down che lavorano nel Veneto. Per questo la nostra associazione prepara anche il personale che fa da tutor ai ragazzi da inserire nelle realtà lavorative, in modo da affiancarli per introdurli al lavoro gradualmente, con una reciproca conoscenza delle loro mansioni e dell’ambiente, così chi li accoglie percepisce il fatto che i ragazzi portano un valore in più, non diventando certo un peso per la struttura. E il costo dei tutor è solo a carico dell’associazione».
Intanto i ragazzi veneti dell’Associazione DADI, oltre a fare i pizzaioli, sono protagonisti di un musical (Grease), ballato e cantato, che una settimana fa è approdato in tivù a Domenica 5.
*Per gentile concessione del «Corriere del Veneto».
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