Da queste pagine l’abbiamo ormai scritto fino allo sfinimento. Lo hanno scritto con chiarezza Carlo Giacobini e Franco Bomprezzi, lo hanno fatto molti altri. Sembra però che sia ancora il caso di ripeterlo: secondo fonti ufficiali dell’INPS, le prestazioni economiche derivanti da minorazioni civili sono state, nel 2009, 2.637.394. La cifra, però, non può ovviamente corrispondere al numero degli invalidi («altro che “persone con disabilità”» – scriveva Bomprezzi, «siamo tornati bruscamente al “burocratese” e dunque “siamo tutti invalidi”!»), perché essa è una “somma di prestazioni”, mettendo insieme, ad esempio, la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento. Una stima accreditata, quindi, può fare riferimento a circa 2 milioni di nostri concittadini.
Bene, come dicevamo, l’abbiamo scritto quasi allo sfinimento e abbiamo anche notato che questa volta sono stati numerosi gli organi di stampa a riprendere il dato.
Avevamo anche puntualmente chiosato – Ministro Tremonti – una serie di sue affermazioni (virgolettate) espresse durante la conferenza stampa di presentazione della Manovra Finanziaria del 26 maggio scorso. Innanzitutto la seguente: «Sulle Regioni la riduzione è abbastanza consistente. Ma non insostenibile. Si parla di 4, 4.5 miliardi. Beh, lì cosa c’è dietro? Uno dei fenomeni che vi fanno capire perché questo continente e il nostro Paese deve cambiare: le pensioni di invalidità. Questo è un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi. Su 60 milioni di abitanti, escludendo i giovani e le persone che per definizione non sono così invalidi (salvo incidenti), 2.7 milioni di invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo».
Ebbene, ora dobbiamo rilevare che nonostante tutto lei insiste con queste dichiarazioni e siamo costretti ancora una volta a rilevarlo. Giovedì sera, infatti, durante la trasmissione televisiva di Michele Santoro, Annozero, lei ha ripreso praticamente in modo letterale quella stessa affermazione appena citata, continuando a parlare di «2 milioni e 700 mila invalidi», ciò che «l’Italia proprio non può permettersi».
Possiamo quindi discutere su tutto, Signor Ministro – pur continuando a credere che si sia parlato per settimane di “falsi invalidi”, arrivando alla fine a penalizzare solo quei “veri invalidi” per i quali è aumentata la percentuale minima dal 74 all’85% e che sostanzialmente rischiano di restare “disoccupati e indigenti” – ma se lei continua a basare ogni ragionamento su un dato non reale, allora discutere diventa davvero difficile!
Per il resto riteniamo che le ampie analisi da noi pubblicate nei giorni scorsi siano più che sufficienti a fare chiarezza e ad esse rimandiamo. (Stefano Borgato)