Ora l’AIFI può veramente dire che «la battaglia è vinta»!

Ci sono infatti voluti alcuni anni, ma alla fine il Senato ha convertito in legge quel testo che elimina l'equipollenza tra la Laurea in Scienze Motorie e quella in Fisioterapia, ciò che l'AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) aveva sempre ritenuto un fatto «illegittimo e palesemente incostituzionale», conducendo una lunga battaglia, sostenuta da varie altre organizzazioni, tra cui la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap). «Oggi si può dire - commenta il consigliere dell'AIFI Gugliuccello - che sia stata respinta la più "sconcertante" aggressione che una professione intellettuale abbia mai dovuto subire nel nostro Paese»

Fisioterapista al lavoro con un paziente«Sembra positivamente in dirittura d’arrivo la battaglia dell’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) contro l’articolo 1-septies della Legge 27/06 che ha reso equipollente la Laurea in Scienze Motorie, nata dalla trasformazione dell’ISEF, a quella in Fisioterapia»: avevamo scritto così, il 21 agosto 2007 (!), aggiungendo due anni dopo che tale traguardo «era stato quasi raggiunto», con l’approvazione da parte della VII Commissione del Senato del Disegno di Legge n. 572, denominato appunto Abrogazione dell’articolo 1 – septies del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, in materia di equipollenza di diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia (se ne legga cliccando qui e qui).
I tempi della politica, però, sono spesso assai diversi da quelli della quotidianità e così solo oggi – dopo altri due anni – possiamo finalmente registrare il felice approdo di quella battaglia dell’AIFI, condivisa da molte altre organizzazioni, tra le quali ha avuto un ruolo attivo anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Proprio in questi giorni, infatti, l’Aula del Senato ha definitivamente convertito in legge il DDL 572/B, atto che Mauro Gugliucciello, consigliere nazionale dell’AIFI, commenta così: «Finalmente, dopo cinque anni, giustizia è fatta, con il Governo e le forze politiche, cui erano giunte precise richieste al riguardo, che hanno doverosamente cancellato dal nostro ordinamento giuridico una norma illegittima e palesemente incostituzionale».
«Si è trattato – prosegue il consigliere dell’Associazione dei Fisoterapisti – di un’operazione difficile e complessa, andata in porto solo grazie al fatto di avere affrontato ogni passaggio con lucidità e determinazione, nonché di avere promosso l’iniziativa del Manifesto No all’equipollenza, sottoscritto dalle più prestigiose Associazioni di Tutela del Cittadino in ambito sanitario, dalle più importanti Organizzazioni Sindacali e delle Professioni Sanitarie, ciò che ha dato dignità alla nostra causa. A loro vanno i nostri ringraziamenti più sentiti».
«Oggi si può dire – conclude Gugliuccello, che su tale problema aveva ricevuto delega piena da parte del presidente nazionale dell’AIFI – che sia stata respinta la più “sconcertante” aggressione che una professione intellettuale abbia mai dovuto subire nel nostro Paese». (S.B.)

Il nostro sito si è occupato in passato della questione trattata nel presente testo, con i seguenti articoli:
– La fisioterapia non è uno sport (a cura dell’AIFI, cliccare qui)
– Diecimila in corteo per difendere la fisioterapia (cliccare qui)
– Quella norma va abrogata! (cliccare qui)
– Un primo traguardo per i fisioterapisti (cliccare qui)
– Va a segno la lunga battaglia dei fisioterapisti (cliccare qui)
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