«Nella UILDM è altissimo il livello di guardia rispetto ai provvedimenti recentemente assunti in ambito di politiche sociali». Lo dichiara in una nota Alberto Fontana, presidente nazionale dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, associazione da sempre aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), subito dopo il Consiglio Nazionale di Pisa della UILDM stessa.
In tale occasione, infatti, i Presidenti di alcune delle settantotto Sezioni dell’Associazione hanno sottolineato che «di fronte alle conseguenze drammaticamente concrete e reali che le recenti Manovre Economiche di luglio e agosto stanno avendo e ancor di più avranno in futuro per le persone con disabilità, non possiamo e non vogliamo aspettare per dare il nostro contributo alla mobilitazione indetta dalla FISH, perché potrebbe essere veramente troppo tardi. Noi siamo lo specchio della UILDM sul territorio italiano e possiamo testimoniare che il disagio in questo senso è già molto sentito e sempre più diffuso. Per questo abbiamo deciso di alzare quanto più possibile la nostra voce, a nome e per conto di tutti coloro che in questo momento non sono in grado di farlo e che tra qualche mese saranno i primi a pagare le conseguenze di provvedimenti che violano i diritti umani, prima ancora di quelli civili».
Nella sua presa di posizione, Fontana condivide quanto più volte denunciato in queste settimane dalla FISH, ovvero che «dopo l’approvazione della seconda Manovra Economica di agosto, la previsione è che nei prossimi mesi, in Italia, il 25-30% delle persone possa vedersi privato dei servizi sociali (servizi e prestazioni varie per bambini, persone anziane e con disabilità), specie in conseguenza dei pesantissimi tagli agli Enti Locali. A rendere poi la situazione ancora più difficile, bisogna pensare alla Delega che il Governo ha chiesto per la riforma assistenziale [Disegno di Legge, Camera n. 4566, N.d.R.], al fine di realizzare entrate rapide e sicure. Pertanto, con la “spada di Damocle” di questa iniziativa da un lato e il Fondo per le Politiche Sociali ridotto sempre più drasticamente e quello per la Non Autosufficienza azzerato dall’altro, la prospettiva per le persone con disabilità è che circa una su tre possa perdere l’indennità di accompagnamento».
«Chiediamo dunque a tutti i Cittadini italiani – è l’appello del presidente della UILDM – di essere consapevoli di questa situazione e di prendere una posizione, sostenendo la mobilitazione odierna e quella futura in difesa dei diritti delle persone con disabilità nel nostro Paese». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: uildmcomunicazione@uildm.it.
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