«Con la Manovra appena approvata, assieme a quella di luglio, le politiche sociali del nostro Paese subiscono una nuova possente spallata»: non usa mezzi termini la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – nel commentare i più recenti provvedimenti economici – dopo che la stessa Federazione si era resa protagonista nelle scorse settimane di varie concrete iniziative, tra le quali – insieme alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) – la presentazione di una serie di emendamenti alla Manovra appena approvata dalla Camera, oltre alla mobilitazione telematica denominata No al taglio dell’assistenza! Fermiamoli con una firma! – che in pochi giorni ha raggiunto più di 23.000 adesioni – e anche un’azione dimostrativa in Piazza del Popolo a Roma, con un enorme striscione recante la scritta 40 miliardi di tagli! Stop al massacro delle persone con disabilità! (se ne legga cliccando qui, qui e qui).
«Le misure contenute nelle due Manovre – si legge infatti in un comunicato della Federazione che rappresenta decine di associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie – comportano una netta retrazione della spesa sociale. I tagli agli Enti Locali e quelli ai Ministeri saranno la causa, fra pochi mesi, della sospensione di molti servizi e prestazioni di competenza dei Comuni, che già prima delle Manovre erano in forte difficoltà: asili nido, assistenza domiciliare, supporti all’autonomia personale, assegni di cura sono destinati a diminuire drasticamente, colpendo bambini, anziani e disabili. In sostanza, ad essere investite da questa prima ondata saranno, con diversa intensità, almeno 10 milioni di famiglie italiane».
«Ma il colpo definitivo – prosegue la nota – sarà sferrato con la riforma assistenziale [Disegno di Legge, Camera n. 4566, N.d.R.] sulla quale il Governo sta per chiedere la delega per poter “fare cassa”. Dalle due Manovre, infatti, un’indicazione è uscita esce nettissima: con la riforma assistenziale e fiscale bisognerà recuperare 40 miliardi: 4 nel 2012, 16 nel 2013 e 20 nel 2014. È evidente a chiunque che con quella premessa i servizi e le prestazioni sociali non potranno che essere ulteriormente limitati, compressi, soppressi».
«La Manovra appena approvata – è l’analisi della FISH – prevede che l’impatto di quei 40 miliardi possa essere affievolito intervenendo sulle imposte indirette, cioè sulle aliquote IVA. Ma il Governo ha già usato quella chance per evitare altre imposizioni (ad esempio la cosiddetta tassa patrimoniale), innalzando l’aliquota ordinaria IVA dal 20 al 21%. Quell’opportunità, quindi, è “bruciata” e l’impatto non potrà essere addolcito, a meno che non si alzi ulteriormente l’aliquota IVA al 22% oppure non si ritocchino anche le aliquote su beni e servizi di prima necessità (quelle del 4 e del 10%). Ipotesi inquietanti, ma – visto il contesto politico – tutt’altro che da escludere».
«Inizia una fase ancora più difficile e pericolosa – è il preoccupato commento del prersidente della FISH Pietro Barbieri – soprattutto per le persone con più grave disabilità. Le stime più ottimistiche ci fanno ritenere infatti che almeno un terzo dei disabili gravi perderà entro un anno ogni tipo di assistenza, in particolare l’indennità di accompagnamento e gli eventuali assegni di cura che alcune – poche – Regioni avevano timidamente iniziato ad erogare».
Si tratta tra l’altro di scelte politiche che secondo la Federazione appaiono ancora più gravi in un momento in cui sono le famiglie le prime a rischio di “bancarotta”.
Informazione capillare su cosa si sta rischiando e decidendo, iniziative di pressione e di protesta anche eclatante, interventi presso tutte le sedi istituzionali centrali e regionali: sono queste le azioni che la FISH ha già stabilito per un autunno che si presenta come particolarmente caldo.
«La nostra mobilitazione – dichiara Barbieri – conta sul sostegno di migliaia di persone, come testimoniano le 23.000 adesioni in dieci giorni alla nostra iniziativa No al taglio dell’assistenza! Fermiamoli con una firma!». (S.B.)
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