Irrinunciabili la qualità e la libera scelta

Sono queste alcune delle istanze espresse dai rappresentanti delle organizzazioni di persone incontinenti e stomizzate, che nei giorni scorsi hanno incontrato il sub commissario ad acta della Regione Lazio, Giuseppe Spata, alla presenza di alcuni Dirigenti del Servizio Sanitario Regionale. Il problema - denunciato ormai da parecchie settimane - è quello del Nomenclatore Regionale del Lazio, che ha portato a tagli consistenti sui prezzi di tredici anni orsono, oltre a far rischiare l'arrivo di sacche, placche o cateteri che non danno garanzie, peggiorando la qualità di vita delle persone coinvolte in questi problemi e portando a un ulteriore loro impoverimento economico. Le Associazioni e le Federazioni coinvolte monitoreranno ora il rispetto degli impegni presi in tale sede, oltre a raccogliere tutte le segnalazioni di violazioni e irregolarità

I partecipanti all'incontro del 30 gennaioCome avevamo ampiamente riferito nelle scorse settimane, alla fine di gennaio era arrivato un primo segnale di apertura, da parte della Regione Lazio, alle organizzazioni di persone incontinenti e stomizzate, protagoniste di una dura protesta riguardante il nuovo Nomenclatore Regionale, tramite la convocazione di un incontro con Giuseppe Spata, sub commissario ad acta designato del Ministero della Salute per la Regione stessa (se ne legga ad esempio cliccando qui).
L’incontro c’è stato dunque, il 30 gennaio, e ha coinvolto l’AISTOM (Associazione Italiana Stomizzati) e la FINCO (Federazione Italiana Incontinenti), rappresentate da Francesco Diomede, l’AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Anorettali), con Dalia Aminoff, la FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici), che conta sull’adesione di ventiquattro Associazioni, per la quale era presente Vincenzo Falabella, e l’AISTOM Lazio, con Anna Maria Cannizzaro. Ha partecipato anche Francesco De Lorenzo, presidente nazionale della FAVO (Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia).

«Abbiamo esposto ampiamente – si legge in un comunicato congiunto, prodotto dalle varie organizzazioni – le nostre complesse problematiche e delineato i vari “giochini” che alcune sanitarie hanno indebitamente attuato verso le persone incontinenti e stomizzate, come ad esempio far pagare la differenza, consegnare meno prodotti, tentare di cambiare la fornitura, cercando di consegnare un prodotto di maggior profitto per le proprie tasche ecc., tutto ciò a causa del nuovo Nomenclatore Regionale varato nel Lazio con l’accordo sottoscritto insieme a diverse sanitarie, che in maniera molto superficiale hanno abbassato del 22% i prezzi di rimborso regionali, già inflazionati in tredici anni (Decreto Ministeriale 332/99) e tenendo anche conto del cambio di valuta dalla lira all’euro. Questo ha ovviamente procurato pesanti conseguenze, costi indiretti e tentativi di consegnare all’utenza merce inutilizzabile, di scarsa qualità e non “gradita”».

Alla presenza dunque del sub commissario Spata, i Dirigenti del Servizio Sanitario Regionale si sono impegnati a inviare una lettera di diffida alle sanitarie che hanno sottoscritto l’accordo, invitandole ad onorare gli impegni sottoscritti, tra i quali la consegna domiciliare gratuita, oltre a riconvocare i partecipanti all’incontro, per verificare il pieno rispetto degli accordi sottoscritti tra Regione e sanitarie firmatarie (circa il 70% di quelle presenti nella Regione).
«Restano in ogni caso irrinunciabili – si legge ancora nel comunicato congiunto – i seguenti punti: la qualità dei dispositivi medici, la salvaguardia della libera scelta e che nulla si deve integrare, da un punto di vista economico».
Le Associazioni e le Federazioni si sono inoltre riservate di verificare il contenuto delle convenzioni sottoscritte dalla Regione e dalle Ortopedie, per valutare se siano stati «rispettati o meno i diritti inviolabili delle persone con disabilità».
«Durante la riunione – conclude la nota – abbiamo più volte ribadito che ove mai giungessero alle Associazioni segnalazioni di richieste di denaro, di “cambio prodotti con prodotti scadenti, a basso costo” o di riduzioni delle forniture, sarà nostra premura inviare esposti alla Magistratura, chiedendo l’immediato intervento delle Forze dell’Ordine per i provvedimenti del caso, salvo costituirci parte civile. Abbiamo anche chiesto l’attivazione delle farmacie ospedaliere»,

Per “monitirare” al meglio la situazione, quindi, tutti gli operatori dei numeri verdi aziendali e delle associazioni di pazienti (e non) sono stati invitati a segnalare eventuali rimostranze “documentate” – non solo per persone neo-operate, ma per tutti i casi di violazione – utilizzando i recapiti messi a disposizione della Segreteria della FINCO (fax 080 5619181, numero verde 800 050415, in orario d’ufficio). (S.B.)

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