L’inciviltà è anche subacquea

«Non pensavamo si potesse arrivare a tanto - commenta con amarezza il Presidente di HSA Italia (Associazione Nazionale Attività Subacquee e Natatorie per Disabili) - e che esistessero subacquei talmente senza scrupoli»: nei giorni scorsi, infatti, un sopralluogo ha consentito di scoprire il furto della targa in braille posata nel settembre del 2011 sul fondale di Portovenere (la Spezia), dedicata a tutti i subacquei - con particolare attenzione a quelli non vedenti - per lanciare un forte segnale di integrazione, amicizia e solidarietà

Settembre 2011: la presentazione della targa in braille di cui nei giorni scorsi è stato scoperto il furto, dal fondale di Porto VenereVoluta congiuntamente da HSA Italia (Associazione Nazionale Attività Subacquee e Natatorie per Disabili), dal Comune di Portovenere (la Spezia) e dal Raggruppamento Comsubin della Marina Militare Italiana, una targa in braille dedicata a tutti i subacquei – con particolare attenzione a quelli non vedenti – elaborata in rame dallo scultore Giorgio Verdura, era stata posata nel settembre dello scorso anno sul fondale ligure, in prossimità della Grotta del Tinetto, per lanciare un forte segnale di integrazione, amicizia e solidarietà.
Il tutto era avvenuto a conclusione di una significativa manifestazione, la Festa di San Venerio, patrono di tutti i faristi e della stessa città della Spezia, che aveva coinvolto numerosi subacquei e gran parte della comunità locale (se ne legga nel nostro sito cliccando qui).
Ebbene, un sopralluogo dei giorni scorsi, da parte del Comsubin, ha portato a un’amara e sconcertante conclusione: quella targa è stata rubata!

«La povertà d’animo – commenta uno sconsolato Aldo Torti, presidente di HSA Italia – e la bassezza del gesto da parte dell’individuo, o degli individui, che hanno compiuto il furto, in relazione al messaggio che la targa voleva lanciare a tutta la comunità, subacquea e non, resta inspiegabile e ci lascia sgomenti. Di questi tempi ne sentiamo “di tutti i colori”, non ci meravigliamo più di niente e purtroppo rischiamo di “farci il callo”. E tuttavia non pensavamo che si potesse arrivare a tanto, almeno fra subacquei, perché è chiaro che questo gesto, pubblicamente condannabile sotto il profilo etico e morale, è stato effettuato da subacquei senza scrupoli».
Le procedure per la denuncia alle autorità competenti sono state dunque già avviate da HSA Italia, che lancia anche un appello, da noi doverosamente ripreso: «Invitiamo tutti, la comunità subacquea in particolare, a segnalarci ogni notizia in merito». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione: HSA Italia, tel. 02 537299, info@hsaitalia.it, certificazioni@hsaitalia.it.
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