Quel che dunque il Forum Nazionale del Terzo Settore temeva e che aveva sottolineato anche da queste pagine (se ne legga cliccando qui), è alla fine accaduto. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha deciso nei giorni scorsi la soppressione dell’Agenzia per il Terzo Settore, affidandone, per il futuro, le competenze al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
«Con l’obiettivo di “contenere” la spesa pubblica – si legge in una nota del Forum, organizzazione della quale fa parte anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – si perde quindi uno strumento di promozione, ma anche di vigilanza e di controllo, fondamentale per il Terzo Settore».
«Siamo fortemente contrari – dichiara Andrea Olivero, portavoce del Forum – di fronte a questa decisione presa dal Governo, per altro in totale contraddizione con i segnali di attenzione che finora ci aveva mostrato. L’Agenzia per il Terzo Settore, seppur ente di emanazione governativa, ha svolto in questi anni un importante ruolo di “terzietà” tra organizzazioni non profit e istituzioni, ruolo che ha permesso all’organismo di essere un autorevole strumento di controllo, trasparenza e promozione del Terzo Settore, in modo autonomo e non immediatamente legato all’azione di Governo. Sopprimere l’Agenzia per risparmi del tutto inconsistenti è quindi una scelta miope e foriera di gravi conseguenze per tutto il Terzo Settore, che ne va a minare la sua articolazione organizzativa e soprattutto la sua autonomia».
«Chiudere l’Agenzia – aggiunge Olivero – e affidarne le competenze al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è anche un brutto segnale politico; significa infatti ridurre il Terzo Settore al solo ambito del welfare, non riconoscerne la multiformità delle iniziative e il ruolo fondamentale di leva per la crescita del Paese. E questa è un’iniziativa che va a sommarsi ad altri brutti segnali che il Governo ha dato nell’ultimo periodo, come le contraddittorie dichiarazioni sul 5 per mille [se ne legga anche nel nostro sito, cliccando qui, N.d.R.], l’estensione dell’ICI e dell’IMU e l’ulteriore inasprimento dei controlli fiscali sul Terzo Settore».
«La decisione – conclude il portavoce del Forum – è tanto più grave quanto il fatto che sia stata presa senza alcuna interlocuzione con il nostro mondo. Da parte nostra ci siamo sempre posti in un’ottica di dialogo con il Governo e da sempre abbiamo rappresentato un soggetto vocato a rappresentare il bene comune, non certo una lobby di interessi. Non ascoltare le nostre istanze è una grave scorrettezza e manifesta un’assoluta mancanza di sensibilità. Ci aspettiamo che, alle prese di posizione avverse a questa risoluzione, arrivate da parte di numerosi esponenti di tutte le forze politiche*, ne seguano di ulteriori e che il provvedimento venga modificato dal Parlamento. A sostegno di questa nostra richiesta, attiveremo da subito azioni di sensibilizzazione e mobilitazione tra tutte le nostre associazioni e nel territorio. Al Governo chiediamo che mostri segnali di attenzione verso il Terzo Settore, in coerenza con quel senso di responsabilità e partecipazione che da sempre sosteniamo». (S.B.)
*«Chiudere l’Agenzia per il Terzo Settore e affidarne le competenze al Ministero del Lavoro – hanno dichiarato ad esempio in queste ore le senatrici Emanuela Baio Dossi e Cristina De Luca – è un errore madornale e un danno enorme che mina la sua organizzazione e, ancor più grave, la sua autonomia. Il Terzo Settore non è mai stato così essenziale come in questo momento: non solo sopperisce a un sistema di welfare che lo Stato non garantisce, ma è un volano essenziale per la crescita del Paese. Non comprendiamo questa scelta del Governo che va a colpire un ente che ha sempre svolto un ruolo “terzo”, facendo da ponte tra il mondo del non profit e le istituzioni, in completa autonomia e slegato dall’azione diretta di governo. Affidare le sue competenze al Ministero del Lavoro non fa che ledere proprio questa autonomia e a pagare le conseguenze di questo “taglio” saranno i più fragili».