«Il nuovo Patto per la Salute rischia di essere un elenco di buone intenzioni, mentre sono stati rinviati gli interventi su due temi veramente “caldi”, quali i ticket e i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), e non sappiamo entro quando si concluderanno i relativi tavoli tecnici di cui si parla».
È questo il commento di Vera Lamonica, segretario confederale della CGIL e responsabile per il Welfare di tale organizzazione sindacale, dopo che la bozza del nuovo Patto per la Salute* ha passato definitivamente nei giorni scorsi l’esame delle Regioni.
«Certo – aggiunge Lamonica – è un risultato positivo che si sia superato il meccanismo dei tagli lineari e dei piani di rientro, così come che si sia mantenuto il finanziamento che era stato annunciato e tuttavia va ricordato che ancora in mezza Italia non sono garantiti i LEA e che oltretutto quelli previsti siano datati al 1999, nonostante da anni non si faccia che parlare di aggiornarli».
Per quanto poi riguarda i ticket, essi, secondo l’esponente sindacale, «sono iniqui e pesano troppo sull’economia delle famiglie. Inoltre, in particolare dopo l’introduzione del cosiddetto “super ticket”, essi rendono l’accesso al servizio pubblico non competitivo con quello privato. Da parte nostra avremmo sperato che si intervenisse subito in questo senso». (S.B.)
*Il Patto per la Salute – la cui nuova versione si sta discutendo in queste settimane – è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.
Per aggiornamenti e approfondimenti sulla situazione del nuovo Patto per la Salute, suggeriamo la consultazione del sito di «SOS Sanità».
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