Quando l’arte abbraccia la disabilità

“Divine Creature” è una mostra itinerante ideata e curata dal regista Adamo Antonacci, che tiene insieme pittura, fotografia e disabilità e che attualmente è esposta a Pisa fino al 30 maggio. Oltre a dieci celebri opere pittoriche di arte sacra sulla vita di Gesù, essa propone altrettanti “quadri viventi” interpretati da giovani con disabilità e dai loro familiari, vale a dire fotografie di Leonardo Baldini che immortalano i giovani cui è stato chiesto di interpretare la scena riprodotta nell’opera pittorica, e non semplicemente di ripetere i movimenti e le espressioni dei soggetti dei quadri
Caravaggio, "Cena in Emmaus", 1606 (Milano, Pinacoteca di Brera)
Caravaggio, “Cena in Emmaus”, 1606 (Milano, Pinacoteca di Brera)

Si chiama Divine Creature la mostra itinerante ideata e curata dal regista Adamo Antonacci, volta a tenere insieme pittura, fotografia e disabilità, che è stata inaugurata il 29 aprile scorso e rimarrà esposta fino al 30 maggio presso la Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno, a Pisa, ulteriore tappa dopo le esposizioni ospitate nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, ai Musei Vaticani, presso le Sale Affrescate del Comune di Pistoia e nella Chiesa dei Servi a Rimini.
La mostra non consiste nella sola esposizione di opere pittoriche, infatti oltre ad una selezione di dieci celebri opere d’arte sacra che illustrano la vicenda umana di Gesù, dall’Incarnazione nel grembo di Maria fino alla cena in Emmaus, prevede anche la messa in scena di altrettanti tableaux vivants (“quadri viventi”) interpretati da giovani con disabilità.

"Divine Creature": rivisitazione della "Cena in Emmaus" di Caravaggio
La rivisitazione della “Cena in Emmaus” (qui sopra riprodotta), nell’àmbito della mostra “Divine Creature”

«Questi quadri viventi – come si legge nel sito del Comune di Pisa –, realizzati con un’attenzione particolare ai singoli attori e alle loro specifiche esigenze, sono stati immortalati dall’obiettivo del fotografo Leonardo Baldini, per essere poi affiancati al modello originale. Per la realizzazione delle opere fotografiche sono occorsi sei mesi di tempo e sono state coinvolte quarantacinque persone, tra staff tecnico, persone con disabilità e i loro familiari. La cura delle immagini ha richiesto molte ore di lavoro e tecniche particolari, ma la decisione è stata quella di non ritoccare gli interpreti con disabilità a cui è stato chiesto di interpretare la scena e non semplicemente di ripetere i movimenti e le espressioni dei soggetti dei quadri».
A questo link vi è la pagina del progetto con i tableaux vivants, ma anche molte fotografie, anch’esse di una bellezza disarmante, relative alle fasi preparatorie delle rivisitazioni.

Questi, dunque, i dieci capolavori rivisitati: Annunciata di Palermo di Antonello da Messina (1476), Annunciazione del Caravaggio (1609), Adorazione del Bambino di Gherardo delle Notti (1620), Angiolino musicante del Rosso Fiorentino (1521), Il bacio di Giuda di Giuseppe Montanari (1918), Ecce Homo di Lodovico Cardi detto il Cigoli (1607), Cristo e il Cireneo di Tiziano (1560 circa), Lamento sul Cristo morto di Andrea Mantegna (1475-80), Trasporto di Cristo al sepolcro di Antonio Ciseri (1870) e Cena in Emmaus del Caravaggio (1606). (Simona Lancioni)

Realizzata con il patrocinio del Comune di Pisa e il contributo della Fondazione Pisa, Divine Creature sarà visitabile fino al 30 maggio nella città toscana (giovedì, venerdì e sabato, ore 15.30-19, domenica, ore 11-13).
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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