Continuiamo a dare spazio ad altre opinioni sugli articoli pubblicati recentemente dalla giornalista Concita De Gregorio e sulle tante prese di posizione da essi suscitate (nella colonnina a fianco degli Articoli correlati i link ai testi già pubblicati).
Questa volta riceviamo e ben volentieri pubblichiamo il contributo di Federico Girelli, presidente del Comitato Siblings – Sorelle e Fratelli di Persone con Disabilità.
Questa è una brutta vicenda su cui (giustamente) si è pronunciata anche il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti [se ne legga anche sulle nostre pagine, N.d.R.], per criticare severamente il contenuto di due recenti articoli della giornalista Concita De Gregorio, in quanto offensivo nei confronti delle persone con disabilità e dei loro familiari. Ma procediamo con ordine.
Non poco ci ha stupito leggere l’intervento Il valore di un selfie di De Gregorio, pubblicato il 4 agosto su «la Repubblica». Accostare coloro che si sono fatti il selfie (e hanno distrutto la statua) alle persone con disabilità è inaccettabile. Abbiamo quindi ritenuto doveroso pubblicare sulla nostra pagina Facebook il seguente comunicato, che abbiamo inviato anche alla giornalista: «Leggiamo con sgomento le parole e le immagini usate da Concita De Gregorio in un articolo apparso su “la Repubblica” per stigmatizzare la notizia di cui dà conto. Riteniamo inaccettabile che nel 2023 si condannino atti di inciviltà usando termini che offendono le persone con disabilità cognitiva e immagini di un passato scolastico che oggi, sebbene ci sia ancora molto da fare, fortunatamente è stato superato. Chiunque può sbagliare quando parla o quando scrive, anche chi con le parole ci lavora e ha costruito una carriera giornalistica largamente apprezzata. Il Comitato Siblings – Sorelle e Fratelli di Persone con Disabilità ONLUS si augura dunque che De Gregorio vorrà scusarsi con le tante persone offese da quelle parole e da quelle immagini, persone alle quali mai verrebbe in mente di farsi un selfie mettendo in pericolo un’opera d’arte, avendo ben altro di cui occuparsi nel corso della loro giornata».
Il successivo 5 agosto De Gregorio, con l’articolo La morte del contesto, pubblica sempre su “la Repubblica” le sue scuse. Francamente non ci siamo. La giornalista proprio non mette a fuoco il problema. Non si tratta di esprimersi in modo “politicamente corretto”, né di tener conto del “contesto”, ma di avere rispetto delle persone, quel rispetto dovuto a tutti gli esseri umani.
Tanto per capire come funzionano davvero le cose. Mi capita spesso di pulire la bava dalla bocca di mia sorella. L’ho fatto anche poco fa e, visto che c’eravamo, ci siamo fatti anche un selfie.
Vorrei rassicurare Concita De Gregorio del fatto che non abbiamo danneggiato nessuna statua e che il selfie è solo per noi: non vogliamo postarlo proprio da nessuna parte!