Come abbiamo già segnalato nei giorni scorsi, oggi, 9 gennaio, compie esattamente vent’anni la cosiddetta “Legge Stanca”, ovvero la Legge 4 approvata appunto in via definitiva il 9 gennaio 2004, recante Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici, così detta dal promotore di essa, Lucio Stanca, allora ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, la norma che ha sostanzialmente prescritto l’accessibilità dei siti internet della Pubblica Amministrazione. «Da allora di passi in avanti ne sono stati fatti – secondo la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -, ma l’accessibilità non è ancora per tutti e tutte, obiettivo, questo, per il quale da anni si batte la nostra Federazione. Nello specifico di tale settore, si deve arrivare a garantire pari opportunità a tutte le persone con disabilità anche nel campo dell’accessibilità digitale, perché rendere un servizio digitale fruibile da parte di tutti e tutte è essenziale per la partecipazione alla vita sociale e per esercitare i propri diritti».
«Rispetto ai diritti delle persone con disabilità – commenta Vincenzo Falabella, presidente della FISH – l’accessibilità e l’inclusività sono valori irrinunciabili, suggellati anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Ora quei diritti occorre ampliarli e rafforzarli, comprendendo anche la garanzia di pari opportunità per tutti e tutte nell’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione e in particolare ai servizi digitali. È pertanto fondamentale e urgente accelerare soprattutto l’implementazione e la piena adozione della Direttiva Europea sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi».
«Più in generale – aggiunge il Presidente della FISH – è fondamentale proseguire nell’attuazione della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità. In tal senso, un passo importante vi è stato nella primavera dello scorso anno con il primo Decreto Attuativo [se ne legga sulle nostre pagine a questo link, N.d.R.], volto a garantire a tutti i cittadini, sulla base di uguaglianza, l’accessibilità universale ai servizi forniti dalle Pubbliche Amministrazioni e, fatto ulteriormente importante, ad assicurare ai lavoratori e alle lavoratrici con disabilità la possibilità di svolgere il proprio lavoro in autonomia con la piena fruibilità degli spazi fisici e delle tecnologie alle postazioni di lavoro. Questa, dunque, è la strada su cui dobbiamo continuare a procedere». (S.B.)
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