È stata presentata all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), la tesi di laurea di Morena Tamborrino, infermiera che opera nell’Unità Spinale dello stesso Istituto Montecatone, il cui studio è dedicato a quella che viene considerata come una delle frontiere più promettenti della medicina del dolore, vale a dire la “Scrambler Therapy”, trattamento che rappresenta una concreta alternativa per chi soffre di dolore neuropatico cronico non oncologico, una delle condizioni più complesse e invalidanti

È stata presentata presso l’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), la nota struttura specializzata nella cura e nella riabilitazione delle lesioni midollari e delle gravi cerebrolesioni, la tesi di laurea di Morena Tamborrino, giovane infermiera che opera all’Unità Spinale dello stesso Istituto Montecatone, il cui studio è dedicato a quella che viene considerata come una delle frontiere più promettenti della medicina del dolore, vale a dire la Scrambler Therapy. Si parla infatti di un trattamento che Montecatone ha già introdotto nei propri percorsi clinici – con Monika Zackova, che dirige l’Area Critica, presente all’incontro – e che rappresenta una concreta alternativa per chi soffre di dolore neuropatico cronico non oncologico, una delle condizioni più complesse e invalidanti.
«La terapia – si legge in una nota diffusa dall’Istituto di Imola – si basa su un principio tanto semplice quanto rivoluzionario: attraverso stimolazioni elettriche a bassissima intensità, inviate tramite elettrodi posizionati sulla pelle, si “ri-programma” il segnale di dolore inviato al cervello, sostituendolo con uno di tipo “non doloroso”. Il risultato è una riduzione significativa della sofferenza, spesso già dalla prima seduta, senza l’uso di farmaci e senza effetti collaterali rilevanti. Nata da un’idea del bioingegnere Giuseppe Marineo e oggi perfezionata in Italia, la Scrambler Therapy viene proposta anche come prestazione accessibile a pazienti esterni.
«Il valore di questa tesi – è stato detto dai vertici dell’Istituto, durante la presentazione dello studio di Tamborrino – sta non solo nella sua solidità scientifica, ma anche nella capacità di rendere comprensibile un trattamento tecnologico all’apparenza complesso, mettendo al centro il paziente e il suo diritto a una vita libera dal dolore».
Frutto di una revisione aggiornata della letteratura scientifica e delle evidenze cliniche più recenti, l’elaborato ha dimostrato quindi come questa terapia sia particolarmente efficace nei pazienti che non trovano beneficio nei farmaci tradizionali. La formazione degli operatori, inoltre, gioca un ruolo cruciale per garantire risultati duraturi e personalizzati. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa dell’Istituto Riabilitativo Montecatone (Massimo Boni), massimo.boni@montecatone.com.
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