Indicatori tattili a terra: la posizione ufficiale dell’UICI

a cura di Carlo Giacobini
Il nostro unico auspicio è che il dibattito sugli indicatori tattili a terra, rivolti alle persone non vedenti e ipovedenti, possa ben presto portare ad un unico standard operativo valevole a livello nazionale, all'insegna di percorsi e soluzioni che tengano conto esclusivamente delle esigenze dei cittadini con problemi visivi

Persona cieca con cane guida, in mezzo a una stradaDal suo esordio la nostra testata si è imposta, come linea editoriale, l’attenzione a tutte le disabilità e a tutte le soluzioni per l’autonomia personale e per la mobilità. Questo principio si coniuga con un metodo: raccogliere le opinioni supportate da documentazione, con fatti e dati verificabili. Solo così si favorisce il confronto delle idee senza inquinarlo con personalismi, contrapposizioni che poco hanno a che vedere con il dibattito costruttivo.
Nelle scorse settimane vi sono state alcune prese di posizione motivate [se ne legga cliccando qui e qui, N.d.R.], anche se talvolta eccessivamente “appassionate”, a favore di una precisa soluzione per la mobilità urbana dei non vedenti e degli ipovedenti e in particolare degli indicatori tattili a terra. Si tratta – per intenderci – del Sistema LOGES (Linea di Orientamento Guida e Sicurezza), adottato, fra l’altro, in molte stazioni e metropolitane italiane.

I pareri, le opinioni e i fatti
Sono dunque pervenute alla nostra redazione note a favore e commenti in dissenso, con toni spesso accalorati, ma poveri di elementi nuovi e reali su cui confrontarsi.
Ora giunge un commento ufficiale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), associazione storica dei non vedenti e profondamente ramificata nel territorio (50.000 soci e 130 sezioni). Non è tanto e solo la storia dell’associazione che ci spinge a pubblicarne la posizione ufficiale, quanto gli elementi circostanziati che la nota dell’UICI propone in materia di indicatori tattili a terra. Si possono condividere o meno, ma sono certamente espressi con chiarezza e rappresentano una buona base di confronto.
Su una frase espressa dal presidente dell’UICI, poi, qualsiasi persona di buon senso non può che trovarsi d’accordo e cioè che, a proposito di indicatori tattili a terra, si possa giungere “all’individuazione di un unico standard operativo valevole a livello nazionale e, si spera, internazionale”.

La posizione ufficiale dell’UICI
Scrive il professor Tommaso Daniele, presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti:
«L’Unione solo negli ultimi anni, su sollecitazione della propria base associativa, ha iniziato ad occuparsi approfonditamente dei problemi connessi alla mobilità autonoma di tutti coloro che soffrono di disabilità visive, nonché allo studio delle tecnologie connesse a tali problematiche, provvedendo a porre in essere alcune sperimentazioni di vario genere al fine di venire incontro nel modo più proficuo alle reali e concrete esigenze dei minorati della vista che cercano di spostarsi senza accompagnatore.
A tale proposito, l’Unione, in collaborazione con la ditta Antonplast S.r.l., ha recentemente sviluppato e messo a punto un nuovo modello di Indicatore Tattile a Terra, denominato Vettore, idoneo alla realizzazione di percorsi guidati per minorati della vista che, in seguito a verifiche condotte con l’ausilio di soggetti ciechi ed ipovedenti, ha dimostrato di possedere caratteristiche peculiari che rispondono egregiamente alle concrete esigenze degli utenti e che lo rendono particolarmente idoneo in ambienti urbani, sia all’interno che all’esterno di edifici, nonché in luoghi pubblici o aperti al pubblico, quali, ad esempio, stazioni, aeroporti ecc.
Il presidente dell'UICI Tommaso DanieleIl prodotto in questione può vantare proprietà peculiari, quali soprattutto la semplicità ed univocità di lettura ed interpretazione dei soli due codici utilizzati (linee e punti a rilievo), la facilità di applicazione e di adattamento a superfici interne ed esterne, un adeguato contrasto di luminanza ed un’ottima percepibilità tattilo-plantare ed, infine, un rapporto qualitàprezzo che lo rendono assolutamente concorrenziale rispetto agli altri modelli attualmente disponibili sul mercato.
Proprio tali caratteristiche cercano di rispondere in modo puntuale alle maggiori criticità che gli utenti hanno rilevato nel sistema di indicatore tattile a terra che è oggi prevalentemente utilizzato nelle stazioni ferroviarie e metropolitane e che si possono così schematizzare:
– ridondanza del numero e della tipologia di codici utilizzati che confondono l’utente non vedente anche in punti chiave del percorso;
– eccessivo utilizzo del sistema in punti di scarsa o nessuna utilità per i minorati della vista che, se bene addestrati, necessitano di pochi ma precisi punti di riferimento delle zone di interesse essenziale dell’area in cui si trovano (informazioni pletoriche portano solo a confusione e ad incertezze di orientamento);
– scarsa idoneità della percepibilità tattilo-plantare del sistema in questione per il cieco che si orienti normalmente tramite il sistema vestibolare con l’ausilio del bastone bianco.
L’intervento dell’Unione è stato, quindi, motivato dalle continue sollecitazioni dei fruitori che ne hanno richiesto una presa di posizione decisa a sostegno delle loro reali ed effettive necessità nel campo dell’autonomia.
Per completezza, si allega alla presente una relazione tecnica, già presentata ufficialmente dall’Unione presso il gruppo di lavoro UNI [Ente Nazionale Italiano di Unificazione, N.d.R.] che si sta occupando della normativa sui percorsi tattili per ciechi e ipovedenti e al quale l’Unione partecipa proprio nell’intento di pervenire all’individuazione di un unico standard operativo valevole a livello nazionale e, si spera, internazionale.
Inoltre, va segnalato che l’Unione ha avviato e concluso un’approfondita ricerca della durata di più di 3 anni su tale materia – che al momento risulta l’unica di tale genere compiuta in Italia – che sarà pubblicata entro breve sugli organi della stampa associativa e dalla quale risulteranno chiare le dettagliate motivazioni di base che hanno condotto alle considerazioni sopra esposte».

A questo punto, rendiamo disponibile per doverosa completezza – cliccando quila relazione tecnica cui Tommaso Daniele fa riferimento.
E aggiungiamo un commento finale: ci auguriamo che il confronto fra le diverse posizioni sia serio e rapido, ma soprattutto non diventi per qualcuno una scusante per ritardare o rinviare la realizzazione di percorsi e soluzioni di orientamento che tengano conto delle esigenze delle persone con problemi visivi.

La relazione tecnica inviata dal presidente dell’UICI è disponibile cliccando qui. I testi da noi pubblicati cui si fa riferimento (Non si affronta così il problema delle barriere sensoriali e percettive e Il Sistema LOGES è collaudato da anni), sono disponibili cliccando qui e qui.

 

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