È una presa di coscienza importante, questo 7 luglio, per l’associazionismo italiano. Una data che passerà certamente alla storia del movimento per i diritti delle persone con disabilità. Un movimento che ha saputo – unitariamente – dimostrare come sia possibile condurre con successo una battaglia che, in molti, giudicavano inverosimile: far recedere il ministro dell’Economia Tremonti dall’intento di “mettere le mani nelle tasche” delle persone con disabilità [la notizia “a caldo” è stata pubblicata nel nostro sito con il testo disponibile cliccando qui, N.d.R.].
Questa mobilitazione ha avuto idealmente inizio proprio dalle dichiarazioni rese da Giulio Tremonti, nel corso della conferenza stampa di presentazione della Manovra Finanziaria, tenuta insieme al presidente del Consiglio Berlusconi il 26 maggio scorso [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.]. E non si è più arrestata.
A Roma, quindi, sono arrivati in migliaia, oggi, per partecipare a una memorabile mattinata “di lotta e di festa”, nonostante il gran caldo e gli annunci del giorno precedente, che avevano favorito la diffusione di un cauto ottimismo. La loro adesione è stata ampiamente ripagata dall’esito decisivo, sulla discussione della Manovra Finanziaria Correttiva, avuto dalla manifestazione indetta dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili).
La buona notizia di cui i partecipanti sono stati diretti testimoni è stata quella dell’abrogazione delle limitazioni per l’assegno agli invalidi parziali da una parte, dell’ipotesi di restrizioni dell’indennità di accompagnamento, dall’altra, ovvero i due principali obiettivi dell’iniziativa.
E tuttavia, non si sarebbe dovuti arrivare a tutto questo. Ne erano convinti in molti tra i partecipanti. Ma l’annuncio dello stralcio di queste misure ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai tantissimi – molto probabilmente oltre i 4.000 – accalcati presenti, che tutti gli spazi adiacenti a Piazza Montecitorio non riuscivano più a contenere.
L’onore della comunicazione ufficiale è spettato a un visibilmente emozionato Giovanni Pagano, presidente della FAND. «Possiamo dire che abbiamo vinto!», ha affermato al microfono, «e che abbiamo dimostrato la nostra forza, non quella fisica, ma quella morale, e continueremo a farlo, perché le nostre battaglie non possono finire qui». «Siamo riusciti in un’impresa disperata – gli ha fatto eco Pietro Barbieri, presidente della FISH – e ce l’abbiamo fatta grazie a tutti noi e alla forza di questa piazza».
Anche per Barbieri lo sforzo messo in campo in queste settimane non si esaurisce con questa giornata. «Andremo avanti – ha dichiarato – e abbiamo chiesto che sia subito istituito un tavolo di confronto con il Tesoro, perché vogliamo eliminare ogni equivoco e procedere verso i diritti e l’inclusione delle persone con disabilità in questo Paese».
A pieno titolo, l’annuncio dato dai due presidenti, può meritarsi il termine di “liberatorio”, in quanto giunto a seguito di un generale sbigottimento, dopo la comunicazione che ci sarebbero stati ben dieci emendamenti – aggiuntisi alla discussione in Commissione Bilancio del Senato – con “precedenza” rispetto a quello sulle questioni attinenti alla disabilità. Fortunatamente non è andata così. Infatti, la positiva azione di alcuni parlamentari, e ovviamente la pressione della piazza, hanno fatto sì che ciò non si verificasse.
Finalmente, quindi, una buona notizia, che i tanti alternatisi al microfono questa mattina hanno contribuito a raccontare – come del resto continueremo a farlo anche in Superando – e che certamente arriverà anche a tutti coloro che sarebbero voluti essere a Roma questa mattina, ma che non hanno potuto farlo. (Giuliano Giovinazzo)