Caro Senatore, quell’atto era proprio indecente!
di Bruno Tescari
«Anzi – scrive Bruno Tescari, rivolgendosi al presidente della Commissione Bilancio del Senato Antonio Azzollini – si tratta probabilmente di uno dei peggiori tra quelli proposti al Parlamento della Repubblica sin dal suo nascere» e si riferisce naturalmente all’emendamento del 29 giugno – successivamente ritirato – che avrebbe voluto introdurre dei distinguo tra le varie percentuali d’invalidità, ai fini dell’assegno mensile, oltre che rendere più rigida la possibilità di avere l’indennità di accompagnamento. «Ma ci siamo opposti con grande dignità – continua Tescari – e pur non facendo un millimetro in avanti verso l’inclusione sociale, la battaglia da noi combattuta con la manifestazione di Roma del 7 luglio è la prima tappa del rilancio di vari obiettivi strategici, a partire dall’approvazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e del nuovo Nomenclatore Tariffario»
Colendissimo Senatore Azzollini, nel presentare il 29 giugno il suo famigerato emendamento all’articolo 10 della Manovra Finanziaria – relativamente al voler colpire le persone con disabilità colpevoli di “essere veri disabili” anziché “veri normaloidi truffatori” – lei ha prestato la propria faccia a
un atto parlamentare fra i più indecenti proposti al Parlamento della Repubbliica sin dal suo nascere.
Ma noi non siamo sprovveduti: siamo convinti che lei abbia fatto ciò perché sapeva di essere sostenuto o spalleggiato da altri “senza faccia”, eroicamente nascosti dietro le sue spalle, sapendo bene che gli oltre tre milioni di persone con disabilità e loro famiglie non dimenticheranno che lei e gli “incogniti compari” – anziché ascoltare e riflettere tempestivamente sulle argomentazioni presentate dall’associazionismo – avete abdicato ad ogni ragionevolezza, sino alla vincente mobilitazione di oltre 2.000 persone con disabilità [la manifestazione nazionale organizzata a Roma il 7 luglio dalle Federazioni FISH e FAND, N.d.R.].
Stia tranquillo: noi ci siamo opposti
con grande dignità contro la vostra incivile prepotenza. Ma non siamo felici per una vittoria che ci lascia
nella nostra solita situazione di sofferenza, senza farci fare un millimetro in avanti verso l’inclusione sociale. La battaglia da noi combattuta il 7 luglio a Roma, con enorme coraggio sociale, che ha sconfitto anzitutto la nostra difficile situazione personale, è la
prima tappa di un nuovo rilancio su obiettivi strategici: innanzitutto la determinazone e l’approvazione dei
LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e del nuovo
Nomenclatore Tariffario. E non saranno questi i soli obiettivi, ma menzionarli le farà comprendere quale sarà il terreno sul quale questa volta a lanciare la “sfida” saremo noi. Se crede, può contattarmi (
brunotescari@virgilio.it).
*Presidente della Lega Arcobaleno.
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9 Luglio 2010
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