Uniti (e federati) nella diversità

di Giorgio Genta*
È necessaria, soprattutto in questo particolare momento pre-elettorale, un'azione unificatrice delle istanze avanzate dalle varie associazioni di persone con disabilità, per armonizzarle in un contesto più generale, alla luce di una filosofia comune. E in questo senso sembra decisamente valido il documento indirizzato in questi giorni dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) al nuovo Governo, qualunque esso sia

Persone con disabilità su un viale di un giardinoQuello di far convivere il più armoniosamente possibile anime diverse all’interno di uno stesso organismo è un problema che non riguarda solo le chiese o i partiti politici, ma anche le associazioni. E a tale problema non sfuggono neppure quelle delle persone con disabilità.
Il particolare momento politico pre-elettorale, poi, nel quale si sprecano le più impossibili promesse pur di “far cassa” di possibili voti, contribuisce indubbiamente ad un particolarismo spiccato, ove ogni gruppo di aggregazione presenta le sue particolari istanze e ottiene lusinghiera (ma quanto duratura?) udienza.

È necessaria quindi, soprattutto in questo momento, un’azione unificatrice di tali istanze, al fine di armonizzarle in un contesto più generale, alla luce di una filosofia comune e di renderle non aggressive le une verso le altre.
È quindi lodevole – e ci pare complessivamente riuscito – il documento della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap),  indirizzato al futuro governo – qualunque esso sia – che sintetizza in dieci punti le aspettative e le richieste delle persone con disabilità [il testo può essere letto in questo sito, cliccando qui, N.d.R.].
In particolare, per quel che riguarda la disabilità grave, al nono punto si ribadisce la richiesta di approvazione per il prepensionamento nel testo a suo tempo licenziato dalla Commissione Lavoro della Camera, inquadrandolo però in un contesto più generale che non si limita ad un mero, sia pur necessario, aspetto risarcitorio.

Auguriamo dunque buona fortuna politica a chi si impegna a rappresentare il mondo delle persone con disabilità (cittadini normali con bisogni speciali) all’interno dei vari partiti, ma altrettanta buona fortuna auguriamo a chi dall’esterno si impegna a far sì che le promesse politiche si trasformino, almeno in parte e possibilmente in un giorno non lontano, in  realtà.

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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