Verso un risultato storico?

di Giampiero Griffo*
Fanno ben sperare le ultime giornate di lavoro al Palazzo delle Nazioni Unite, per una definizione condivisa della prima Convenzione Internazionale per la Tutela delle Persone con Disabilità. Sarà comunque una vicenda da seguire, fino all'ultimo istante

Particolarmente frenetiche le riunioni informali al Palazzo delle Nazioni Unite di New York (foto di Giuliano Giovinazzo)L’ambasciatore neozelandese Don MacKay si rivela sempre più come il miglior presidente possibile per il Comitato Ad Hoc che sta cercando in questi giorni di definire a New York la prima Convenzione Internazionale per la Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità.
Infatti, come abbiamo già evidenziato nei nostri resoconti precedenti, MacKay sa gestire al meglio anche i passaggi più delicati, avvalendosi volta per volta di diverse strategie, utili a superare i vari ostacoli che possono presentarsi.
Ad esempio, in questa fase decisiva egli sta facendo fruttare al massimo gli incontri informali, il cui grande lavoro serve a portare in assemblea plenaria solo gli articoli della Convenzione sui quali vi sia un consenso generale. Una procedura, questa, che limita la conflittualità delle posizioni in campo – mediate dai “facilitatori” – offrendo alla platea una visione positiva dei negoziati. Non a caso ogni articolo approvato viene accompagnato da un applauso corale.

Restando comunque alla cronaca del giorno, va segnalato che gli articoli approvati questa mattina [ieri mattina per chi legge, N.d.R.] in una sessione della plenaria di appena dieci minuti sono stati il 5 (Parità e non discriminazione), il 9 (Accessibilità) e il 26 (Abilitazione e riabilitazione).

A questo momento, quindi, gli articoli approvati – assieme ai tre appena citati – sono in totale quattordici (su trentatré) ed esattamente i seguenti:
– 3 (Principi generali)
– 10 (Diritto alla vita)
– 13 (Accesso alla giustizia)
– 14 (Libertà e sicurezza della persona)
– 18 (Libertà di movimento e nazionalità)
– 19 (Vivere in maniera indipendente ed essere inclusi nella comunità)
– 20 (Mobilità personale)
– 21 (Libertà di espressione e opinione e accesso alle informazioni)
– 22 (Rispetto della privacy)
– 30 (Partecipazione alla vita culturale, alla ricreazione, al tempo libero e allo sport)
– 31 (Statistiche e raccolta dei dati).

Sono ancora molti, quindi, gli articoli da approvare, ma sembra proprio che il processo stia andando verso una direzione positiva, un passo “storico” per tutte le persone con disabilità nel mondo.

*Advisor (consigliere) della Delegazione Ufficiale del Governo Italiano, in qualità di rappresentante del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità).

Il testo integrale in italiano della bozza di Convenzione che si sta discutendo a New York, è disponibile cliccando qui.
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