Ma quali dovrebbero essere oggi le «spese inutili»?

di Marina Cometto*
«Non bisogna mai abbassare la guardia»: questa la conclusione di chi ha visto e rivisto in TV il monologo di Marco Paolini, sullo sterminio delle persone con disabilità durante il regime nazista, che induce a una serie di amare riflessioni su un presente che per le persone con disabilità e le loro famiglie è spesso fatto di pensioni da fame, di cure considerate superflue, di risparmi sugli ausili e di assistenza negata

Marco Paolini durante il monologo «Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute»Ho visto e rivisto, la scorsa settimana sugli schermi di La7, il monologo di Marco Paolini Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute, sullo sterminio delle persone con disabilità durante il nazismo, ciò che mi ha indotto a una serie di amare riflessioni.

Mi sembra che si stia iniziando – veramente è già da un po’ – a ripetersi la stessa storia: “spese improduttive”, “costi per la sanità”, “momento di crisi mondiale”, “biosogna risparmiare sulle spese inutili”… Però, quali sono le spese inutili?
In una civiltà sana, condivisa e matura anche eticamente e moralmente, sarebbero gli sprechi, che sono tanti e sotto gli occhi di tutti. Invece no, questa società che si crede civile vuole risparmiare sui cittadini più fragili e chi vive in questa realtà  sa molto bene cosa voglia dire.
Vuol dire pensioni da fame, cure considerate superflue (perché curare ad esempio i denti a una persona con grave disabilità? Togliamoli tutti in un colpo solo! Perché fare lo screening oncologico o allargare quello sulle malattie metaboliche? Perché attivare l’ADP [Assistenza Domiciliare Programmata, N.d.R.]? Perché ptenziare una riabilitazione oggi quasi inesistente?).
Vuol dire poi risparmiare su ausili che potrebbero migliorare la vita delle persone o negare l’assistenza, in modo che le famiglie stremate optino per le estreme “risoluzioni finali”. Vuol dire, alla fine, comprendere o addirittura giustificare l’omicidio di un bambino o di un adulto con disabilità.

Forse il passato non ha insegnato nulla, se ci stiamo ritrovando a sentire le stesse parole, vedere gli stessi comportamenti, suggerire gli stessi consigli. «Ricovera tuo figlio in istituto!»: è successo anche a me tanto tempo fa, da parte di gente che non conosce l’amore, quello vero, fatto non solo di felicità, bellezza, futilità, divertimento, ma quello che viviamo noi, quello che tutto dà senza nulla chiedere. Facile amare quando tutto fila liscio…
Non dobbiamo abbassare la guardia. Purtroppo qualcuno – forse troppi – non crede si possa veramente tornare a vedere il compiersi di certe azioni, mentre io non ne sono così convinta e spero che chi ancora vede un futuro roseo si allerti in tempo. Dobbiamo agire, “già da ieri”!

*Presidente
Associazione “Claudia Bottigelli” per la Difesa dei Diritti Umani e l’Aiuto alle Famiglie con Figli Disabili Gravissimi.

Per quanto riguarda la nostra presentazione della serata-evento del 26 gennaio su La7, Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute, con Gad Lerner e Marco Paolini, cliccare qui. Suggeriamo anche la lettura di Il valore del monologo di Paolini e la metafora della disabilità di Matteo Schianchi (cliccare qui), di Grazie, Paolini di Franco Bomprezzi (cliccare qui) e di Gli anni in cui i disabili «rallentavano la marcia del progresso» di Valentina Boscolo (cliccare qui).

Sullo sterminio delle persone con disabilità in epoca nazista, oltre alla consultazione del sito www.olokaustos.org, suggeriamo poi la lettura – sempre nel nostro sito – dei seguenti testi:
– Crimini dimenticati (a cura di Stefano Borgato) (cliccare qui)
– Non c’è storia senza etica (di Luisella Bosisio Fazzi) (cliccare qui)
– Il passato che non deve tornare (cliccare qui)
– Non dimentichiamo quello sterminio di «connazionali improduttivi» (cliccare qui)
– L’olocausto rimosso delle persone con disabilità (cliccare qui)
– Lo sterminio delle persone con disabilità come preludio dell’Olocausto (di Giovanni De Martis) (cliccare qui)
– Tragedie di ieri e di oggi: la lunga storia dei pregiudizi (cliccare qui)
– Testimonianze silenziose (cliccare qui)
– Iniziative per non dimenticare (cliccare qui)

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